Ramonti sbanca la Hong Kong Cup

Montepaschi implacabile, parte 13-0 contro Roma per arrivare alla tredicesima vittoria consecutiva in campionato (92-76), un capolavoro nella serata in cui tutti i giochi del campionato sembrano già finiti. Romain Sato principe nordafricano dipinge 21 punti, prende 7 rimbalzi, stordisce, insieme a Stonerook, una Lottomatica incerottata, ma anche fragile psicologicamente, infilzata dal gioco, castigata da 44 tiri liberi e 22 palle perse, tenuta lontano anche quando per un paio di volte si è avvicinata a 6 punti. Un abisso, una distanza a livello di squadra che si è vista in tutto, nella difesa e in un gioco d'attacco con pochissime forzature. Kaukenas con 25 punti, 17 su 20 ai liberi, il miglior marcatore, Stonerook il miglior rimbalzista, Sato il padrone della notte che fa eguagliare a Siena il record della Virtus 1997-98.
La giornata che vede Biella affiancare Roma al secondo posto si era iniziata fra le nuvole del Forum milanese dove, alla fine, è apparso il sole di Danilo Gallinari, il Gengis Gallo che da solo riesce ad emozionare una platea quasi addormentata mentre l'Armani metteva ai ferri una Virtus Bologna confusa, senza difesa, senza dentro niente cominciando dal Delonte Holland (2 su 11 al tiro, -4 di valutazione) irritante incatenato dal suo giovane avversario e costretto alla resa come la sua squadra che aveva regalato già Giovannoni, lasciato andare in Brasile per il matrimonio del fratello, e Michelori tenuto fuori per problemi contrattuali.
Milano e il suo giovane leone che ha segnato 22 punti, 16 nella seconda parte di una gara mai in discussione salvo che nel primo quarto (28-25), per godersi almeno una domenica senza angosce pur sapendo che il domani tornerà grigio perché nessuno si fida più di una società che ha svenduto i giocatori presi in estate e che ha spedito Bulleri, l'unico acquisto importante e mai compreso del tutto, proprio alla Virtus.
L'amarezza dei 4500 dell'arena di Assago manifestata con striscioni che chiedevano a Corbelli di andarsene, ma di non vendere anche i canestri o di lucrare sulla storia di un club che ora deve sperare soltanto nell'intervento di Giorgio Armani per tenersi il talento che le grandi di Europa vorrebbero già adesso, cominciando da Barcellona e CSKA Mosca, senza escludere che Siena o Roma, le duellanti nella notte di ieri si facciano avanti.
Purtroppo la baraonda dirigenziale ha impedito di trovare un accordo per prolungare il contratto di Gallinari che al momento non prende più di 200mila euro, ma che alla fine della stagione se ne andrà per migliorare ancora prima di pensare davvero alla NBA dove lo spingono gli stessi che adesso non fanno una piega vedendo Belinelli ai margini del gioco.


Mentre Gengis Gallo devastava la Virtus (21 punti, 7 rimbalzi, 3 assist, 8 falli subiti) la gente si chiedeva se avrebbe cambiato anche maglia prima della fine dell'anno, ma lui, ben consigliato dal padre Vittorio, che, fortunatamente, è anche il suo agente, ha deciso di finire a Milano questo campionato, libero poi di andarsene dove potrà ancora imparare perché vedergli fare il mattatore in questa Armani monocorde, dove Vukcevic e Booker tengono in piedi la casa pericolante, fa venire anche il dubbio che possa prendere qualche difetto difficile poi da togliere. Lui è sereno, ha talento, ha tutto, ma soprattutto non ha fretta e non è colpa sua se la società non è riuscita a fargli proposte per tenerlo legato a Milano fino al grande balzo verso la NBA.

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