Ranieri contro Mou: "Solo bombe a orologeria". Replica: "Non vince mai"

Il tecnico della Roma: "Mi piace vincere in un altro modo". La risposta: "Io non faccio vedere film ai miei, preparo le partite. Il Chelsea nel 2004 l'ha cacciato perché voleva iniziare a vincere". Rischio sicurezza: Genoa-Milan si gioca a porte chiuse

Ranieri contro Mou: "Solo bombe a orologeria". Replica: "Non vince mai"

Roma - "Quelle di Mourinho sono bombe a orologeria. Io dico solo che è troppo facile sentirsi gruppo dando l’impressione di essere attaccati da tutto e da tutti". Così il tecnico della Roma, Claudio Ranieri, ha voluto rispondere alle ultime esternazioni di Mourinho, che aveva ipotizzato un possibile pagamento della Roma al Siena per incentivare la squadra toscana a vincere contro l’Inter. "Questo è un calcio che a me non piace. Io sono diverso da Mourinho - ha aggiunto -. Si sta cambiando troppo in Italia. Non so dove arriveremo continuando così. Mi piace vincere in un altro modo".

La risposta di Mourinho "Non credo di essere un fenomeno, però ho lavorato tanto per aiutare la mia squadra". È uno dei passaggi con cui Josè Mourinho, attraverso il sito dell’Inter, ha risposto a Ranieri. "Premesso che la Roma mercoledì sera avrebbe dovuto terminare la partita in sei, visto e considerato che Mexes, Totti, Perrotta, Taddei e Burdisso hanno fatto il necessario per meritare le sanzioni che non gli avrebbero permesso di restare più tempo in campo, oggi si è parlato di come si motivano i giocatori. Lo si fa tutti i giorni con il lavoro del gruppo, allenamento dopo allenamento. Non si fa certo facendo vedere un film alla squadra prima di una finale di coppa. I giocatori sono professionisti seri, non vanno trattati come bambini. Noi abbiamo preferito lavorare sul campo e abbiamo studiato a fondo la Roma e i suoi punti deboli. Se prima di una partita metto la squadra a guardare Il Gladiatore, i miei giocatori si mettono a ridere o chiamano il dottore chiedendogli se sono malato. Non credo di essere un fenomeno però ho lavorato tanto per aiutare la mia squadra. Non ho mai pianto, ho sempre lavorato duramente per ottenere i risultati con i miei giocatori. Prima della finale di Tim Cup ho visto sei partite della Roma per trovare i loro punti deboli, lavorandoci 18 ore. Certo che è più facile scegliere un film da proiettare prima della gara, ma Ranieri ha dimenticato che i suoi giocatori sono dei campioni e non dei bambini. Non ho mai detto di essere un fenomeno - conclude il tecnico portoghese - però non è certo colpa mia se, nel 2004, dopo essere arrivato al Chelsea e aver chiesto perchè stavano cambiando Ranieri, mi hanno risposto che volevano vincere e con lui non sarebbe mai capitato. Di questo io non proprie ho colpe".

Difende Totti "Totti ha sbagliato. L’ha riconosciuto subito mi pare. Ne abbiamo parlato da romano a romano. Francesco è un essere umano, un bravo ragazzo. Purtroppo ha perso la testa, tutto qui. Ora però andiamo avanti. Napolitano? Quando si parla di Totti tutto viene esasperato, ma vorrei ricordare che non è da tutti chiedere scusa quando si sbaglia e lui l’ha fatto". Così Ranieri è tornato a commentare l’episodio del calcio di Totti a Balotelli. "Esclusione dall’inizio può aver influito anche se ne avevamo parlato - ha aggiunto -. Totti razzista? Chi lo dice non lo conosce. Ogni padre vorrebbe Francesco come figlio. Non merita di essere denigrato". Sulla nazionale e sulla probabile esclusione di Totti, Ranieri non ha dubbi. "Egoisticamente sono contento se non va - ha concluso -. Per quanto mi riguarda invece, le voci mi fanno piacere, ma io ho un contratto con la Roma".

Credere nello scudetto "Le motivazioni ci sono. Abbiamo fatto un percorso stupendo. Quando sono arrivato sapevo che dovevo lavorare tanto. Con positività e con senso di lealtà siamo arrivati a giocarci lo scudetto e la Coppa Italia contro una super-squadra. Adesso il nostro pubblico ci chiede di non mollare e noi non molleremo".

Ranieri assicura che le motivazioni per ottenere il massimo nelle ultime due partite di campionato ci sono, e che la Roma vuole ancora credere nell’impresa scudetto. "Dobbiamo continuare a far sognare i nostri tifosi, siamo procacciatori di sogni" ha concluso.

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