Ranieri e Mancini ora fateci divertire

E adesso fateci divertire. Parliamo di Inter e Juventus, naturalmente, attese domenica sera alla sfida più intrigante della stagione. Inutile far finta di niente: Cobolli Gigli e Buffon, Trezeguet e persino il distaccato Ranieri hanno il batticuore in vista di questo confronto che è una specie di giudizio universale per il popolo di fede bianconera. I motivi sono noti, inutile ripeterli. Vale meno, molto meno per l’armata di Moratti. E non solo per le posizioni di classifica o per quel che di buono, ieri sera, ciascuno per suo conto, col Genoa la capolista, contro l’Empoli la nuova Signora, hanno realizzato. La nuova razza padrona del calcio italiano, l’Inter appunto, ha davanti traguardi più ambiziosi dell’esito di un duello rusticano, speriamo premiato da un calcio spettacolare e dalle performances dei protagonisti più attesi, Ibrahimovic per esempio in campo neroazzurro, Buffon sull’altro fronte. Guarda allo scudetto e a Mosca, sede della finale di Champions 2008: vola alto, insomma. Un tempo, uno scandalo fa per intendersi, l’Inter sarebbe stata capace di rovinarsi persino un confronto così comodo, come quello di ieri col Genoa, risalito in quota e poi messo sotto in modo autorevole. Si lascia ammirare anche l’oggetto misterioso Suazo, protagonista nel rimettere sul binario il risultato largo dopo il 2 a 1 di Konko.
Mentre Juve e Inter si misurano, sotto gli occhi del mondo, domenica sera, la Roma può approfittarne. Impossessarsi in modo gagliardo del derby, dopo la conquista di San Siro al cospetto del Milan, è la spinta decisiva alle ambizioni di Spalletti e dei suoi. Senza Totti, Vucinic sta diventando qualcosa di più di un semplice supplente. È un vero tesoro, fin qui tenuto sotto la sabbia e schierato in un ruolo che non gli appartiene, esterno di sinistra. Sembra un editto per Spalletti. Come si fa a metterlo da parte, al ritorno del capitano? Genova esce incenerita dal doppio confronto con Milano. A San Siro, la squadra di Gasperini, resiste mezz’ora in tutto, a Marassi la Samp dura 45 minuti poi viene letteralmente travolta dal contropiede feroce del Milan. Che quando trova gli spazi, in velocità, diventa una macchina da gol. Cinque gol alla Lazio, cinque alla Samp, per par condicio e non solo. Cresce Gilardino (altri due sigilli), si scalda Serginho, spunta persino Gourcuff.

Che sia un segnale di rinascita, nella notte dominata dalle streghe, è possibile. Basta aspettare sabato sera per annotare il suo comportamento al cospetto del Toro. Prima di rimettere piede in Europa e in Champions league.

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