Rapinato e picchiato muore d’infarto

L’imprenditore aggredito nella sua ditta da due stranieri a viso coperto

Le botte, la rapina, la denuncia ai carabinieri e poi a casa, dove arriva la morte, scatenata da un infarto. Un dramma che ha avuto come vittima un imprenditore milanese di 66 anni malmenato da due stranieri che gli hanno portato via orologio e portafogli. Tutto comincia qualche sera fa, quando l’uomo con un amico si reca nella zona industriale fra Cassina Nuova di Bollate e Senago dove ha un deposito. I due devono lasciare un'automobile ma vengono aggrediti da due uomini sbucati dal buio, armati, e che parlano con accento straniero. Saltano addosso ai due e li picchiano selvaggiamente. Un pestaggio vero e proprio che convince subito le vittime a cedere ai malviventi tutto quanto in loro possesso; poco per altro: gli orologi e all'incirca un centinaio di euro che hanno in tasca. Gli stranieri però non si accontentano. «Nonostante avessimo dato loro quanto avevamo, senza motivo hanno ripreso a picchiarci – racconta una delle vittime - insomma ci hanno terrorizzato lasciandoci frastornati e malconci prima di scappare». Appena si riprendono i due amici chiamano i carabinieri. Gli uomini in divisa accorrono sul posto, effettuano ricerche e poi li accompagnano in caserma per la denuncia e per mostrar loro qualche foto segnaletica.

«Siamo rimasti là fino alle due di notte, sempre tesi, spaventati e arrabbiati – ricorda l’amico - alla fine ce ne siamo andati a casa, io a Bollate e lui a Milano». Ed è stato proprio quando l'uomo è tornato a casa che il suo cuore, provato dall’esperienza, ha ceduto. Inutile la corsa in ospedale.

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