Rapinatori assaltano villa Sequestrata una famiglia

La zia dà l’allarme, la banda rinuncia e riesce a fuggire

Momenti di paura per una rapina in villa a Turbigo. Tre extracomunitari, probabilmente albanesi, hanno sequestrato un bimbo, la mamma e la nonna, prima di far razzia nella loro casa, portando via soldi e gioielli, e riuscendo a scappare un attimo prima dell’arrivo dei carabinieri. Non hanno usato violenza: ai malviventi è «bastato» terrorizzare le vittime per costringerle a tenere la bocca chiusa, anche quando hanno rinchiuso tutti in un bagno, mentre ripulivano la villa.
È successo l’altra sera poco prima delle 20 in via Paolo Tatti. I banditi hanno atteso che le due donne con il bambino rientrassero a casa e disattivassero l’antifurto. Qualche minuto dopo hanno sfondato una finestra facendovi irruzione. Armati con lunghi cacciavite, si sono subito diretti verso la mamma che aveva con sé il bimbo, le hanno puntato contro l’arma minacciandola. La donna, in lacrime, li ha pregati di non fare del male al piccolo, rassicurandoli sul fatto che non avrebbero opposto alcuna resistenza. Così, insieme all’anziana madre e al bimbo, sono stati spinti in bagno e rinchiusi al piano terra, mentre il commando si dava da fare di sopra nelle camere, a razziare tutto il possibile: danaro, oro, argenti, oggetti preziosi e perfino indumenti. Nel bel mezzo della rapina è rientrata la zia del bimbo, la quale, accortasi che qualcosa in casa non andava, ha preferito non salire ma correre subito fuori, per chiedere aiuto e lanciare l’allarme ai carabinieri.

I suoi movimenti non sono però passati inosservati al quarto complice appostato fuori dalla villa, che subito ha informato gli altri del pericolo incombente. Portandosi dietro pesanti borsoni pieni di refurtiva, sono così scappati a bordo di un’auto grigia proprio mentre nella zona arrivavano i carabinieri.

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