Raul e gli altri: i pitbull con il brevetto salva-vita

Quando scatta l’allarme della Prefettura, scattano anche loro. Sono addestrati a salvare le persone, le trovano sotto il fango, coperte di macerie o disperse nelle boscaglie. Esattamente come una squadra della Protezione civile. Loro però sono cani, una quindicina, la maggior parte pitbull. Formano il gruppo di soccorso «K1 Raul Dog Center» dal nome del capostipite Raul, il primo pitbull a essere impiegato nelle calamità - era il 2003 quando ottenne il patentino europeo - prima di allora la Protezione si serviva solo dei pastori e di qualche labrador. Raul è morto e oggi ci sono Raulino, Hart, Zara, Spike, Zoe, Ken (tre sono figli suoi) vengono addestrati a Robecco sul Naviglio dal capo istruttore Giuseppe Fabbretti. Ciascuno di loro si fregia di almeno due brevetti, quello di «ricerca sotto macerie» e quello di «ricerca in superficie». Quando c’è bisogno partono da qui, dalle sponde del Naviglio. «Siamo stati in Abruzzo, nel cremonese per l’alluvione, a Reggio Emilia, in Piemonte, un po’ ovunque - racconta Fabbretti - Ci contatta la Prefettura e quando riceviamo l’ok del Comune partiamo. I nostri cani non hanno bisogno di annusare gli indumenti (è una pratica che fa perdere tempo, bisogna rintracciare i parenti o l’abitazione) sono addestrati a riconoscere l’adrenalina che sprigiona la pelle umana, sono fantastici, ci azzeccano sempre». Una volta raggiunto il luogo della calamità o il posto dove qualcuno si è smarrito l’istruttore dà loro il comando: «Cerca», «a volte non ce n’è bisogno, i cani capiscono subito cosa devono fare - spiega il capo squadra - basta allacciar loro la pettorina con la croce dei soccorsi e scattano subito».
E pensare che fino a qualche anno fa i pitbull erano nella lista nera dei cani «potenzialmente pericolosi». «C’è da fare una premessa - rivela Fabbretti - Dei 10mila pitbull che ci sono in Italia soltanto il 3 per cento è puro, gli altri sono mescolati con altre razze. Il pitbull ha una corporatura minuta, pesa al massimo 25 chili. Penso a quegli animali tarchiati, con il testone, che sfiorano i 40 chili di peso, ecco non hanno nulla a che fare con questa razza particolarmente predisposta al rapporto umano. Quello che fa la differenza è la relazione che si instaura fra cane e padrone, se il padrone è buono lo è anche il cane». La squadra di Raul vanta un elenco di imprese lungo come un pedigree, dai turisti dispersi nel parco del Ticino al malato di Alzheimer smarrito nel Novarese. Alle persone ritrovate vive sotto il fango dopo le alluvioni nel cremonese fino ai soccorsi prestati in Abruzzo per il terremoto. Gli addestramenti - aperti a tutti - si tengono il sabato e la domenica. Ogni cane «esce» con un volontario (a proposito la squadra ha bisogno di volontari!); durante la settimana si tengono le lezioni teoriche o le esercitazioni con la protezione civile. «A Magenta abbiamo accompagnato le evacuazioni nelle scuole e tenuto corsi di cinofilia ai bambini - aggiunge Fabbretti - Spieghiamo come si deve avvicinare un animale che non si conosce». Ma non è finita, i pitbull di Robecco sul Naviglio hanno un secondo lavoro. Fanno parte anche di un’associazione sportiva dilettantistica, «Animal service» e assistono anziani e disabili. Fanno pet-therapy, insomma. Con risultati sorprendenti.

Il contatto con le bestiole, una carezza, uno strofinamento di muso, uno stropicciamento di pelo innescano tanti piccoli miracoli: anziani e bambini diventano più loquaci, meno depressi, riacquistano memoria e interessi. E soprattutto si divertono.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica