Rcs: la procura «mette a fuoco» l’aggiotaggio

Gianluigi Nuzzi

da Milano

Si incominciano a raccogliere i primi indizi su un possibile aggiotaggio informativo nell’inchiesta sugli acquisti di titoli Rcs compiuti da Stefano Ricucci. Sia in Consob, sia gli inquirenti delegati dal sostituto Perla Lori della Procura di Roma, stanno infatti confrontando in questi giorni gli importi degli acquisti compiuti con quanto comunicato al mercato. Da un primo esame dei conti sono emersi sfasamenti consistenti. In un caso, ad esempio, la Magiste di Ricucci avrebbe indicato acquisti di titoli Rcs inferiori di oltre 800mila azioni rispetto a quanto comunicato al mercato e agli organi di vigilanza. Da parte sua Ricucci motiverebbe le difformità con le discrepanze tra gli ordini di acquisto impartiti alla sua società lussemburghese, quanto realmente rastrellato sul mercato e quanto, infine, compare sui fissati bollati. In altre parole non si tratterebbe di aggiotaggio. Ma di confusione dovuta al fatto che operava una società di diritto estero. Una tesi che verrà valutata in Consob appena Ricucci presenterà una memoria. Sembra infatti che l’immobiliarista romano intenda rendere più dinamica la propria difesa. Offrendo ai magistrati, sia a Roma, sia a Milano, le sue interpretazioni su quanto accaduto. Per questo sia l’avvocato Grazia Volo, sia Corso Bovio hanno avuto dei contatti con il procuratore aggiunto Francesco Greco. Con l’obiettivo di arrivare a un interrogatorio del loro assistito. Magari già settimana prossima.
Sul fronte dell’inchiesta Antonveneta, i contatti tra gli advisor di Abn Amro e quelli di Popolare Italiana per la vendita del pacchetto in mano a Bpi si riflettono sugli sviluppi delle indagini. Rimane da capire se l’accordo con gli olandesi supererà di fatto il ricorso al Riesame contro il sequestro dei titoli presentato da Giuseppe Iannaccone, difensore di Bpi. L’udienza non è ancora stata fissata ma dovrebbe essere discussa settimana prossima. La Banca di Lodi, però, potrebbe chiudere già oggi la partita vendendo agli olandesi, prima dell pronunciamento del Riesame. Che potrebbe anche decidere il dissequestro delle azioni Antonveneta, socchiudendo così la porta alla riapertura dei giochi sulla banca di Padova.

Una possibilità forse remota, ma che in Bpi non tutti escludono.
L’accordo può forse essere raggiunto chiedendo al gip Clementina Forleo un’istanza di dissequestro prima del Riesame. Da qui il pressing sulla Procura per un parere favorevole.
gianluigi.nuzzi@ilgiornale.it

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