Referendum, ci provano con la legge elettorale: partita la raccolta firme

Dopo il nucleare e l'acqua, via alla campagna contro la legge elettorale. I media progressisti subito schierati con il comitato referendario: "Vi è piaciuto il quorum? Bene, ora ammazziamo il porcellum"

Referendum, ci provano  
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partita la raccolta firme

Roma - Il parlamento fa le leggi. E i comitati referendari le affossano. E' la Repubblica dei referendum. Oggi tocca al porcellum. Cancellare le liste bloccate che conferiscono ai partiti e non agli elettori "il diritto" di scegliere i candidati; eliminare il premio maggioranza che attribuisce illegalmente tutto il potere ad una minoranza; fissare una soglia di sbarramento unica al 4%; vietare l’indicazione del candidato premier sulla scheda elettorale perchè questa scelta deve essere rigorosamente attribuita, come prevede la Costituzione, al presidente della Repubblica. Sono queste, in sintesi, le quattro modifiche che un referendum contro la legge elettorale vigente dovrebbe apportare.

Al via la raccolta firme Galvanizzati dal risultato bulgaro ottenuto lo scorso fine settimana, oggi sono stati presentati i quattro quesiti che sono stati messi a punto da un comitato promotore. Ne fanno parte ex parlamentari, intellettuali, imprenditori e associazioni vicini al mondo politico del centrosinistra. Dalla prossima settimana comincerà la raccolta delle 500 mila firme necessarie. All’incontro con la stampa, c’erano, tra gli altri, gli ex parlamentari Stefano Passigli e Gianni Ferrara, l’ex ministro dell’Istruzione del governo Prodi, Tullio De Mauro, e il politologo Giovanni Sartori. Passigli ha sottolineato le difficoltà insite nel lavoro "tagli e cuci" per modificare con lo strumento referendario la legge elettorale. Infatti nei quattro quesiti proposti ci sono ben novanta modifiche al porcellum vigente. Il comitato promotore sottolinea comunque che l’iniziativa referendaria vuole essere uno stimolo per indurre il parlamento a modificare l’attuale legge elettorale che è causa di "un finto bipolarismo che riversa la frammentazione politica in ciascuno dei due schieramenti garantendo l’ingovernabilità del Paese".

L'adesione dei media di sinistra Istantanea l'adesione da parte della stampa progressista che ha subito sventolato la bandiera anti porcellum. Tra le adesioni al comitato promotore ci sono musicisti come Claudio Abbado e Salvatore Accardo, intellettuali come Umberto Eco, architetti come Renzo Piano e scienziati come Margherita Hack. "Vi è piaciuto il quorum? - chiede il sito online del Fatto Quotidiano - bene, ora ammazziamo il porcellum".

Secondo il quotidiano diretto da Antonio Padellaro, "l'iniziativa non vuole essere 'contro' i partiti e la politica, insomma, ma di ausilio e di controllo". Sulla stessa linea anche Repubblica.it che lancia l'appello "Riprendiamoci il voto".

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