La Regione «nasconde» i finanziamenti europei per gli alluvionati

La Regione «nasconde»  i finanziamenti europei per gli alluvionati

(...) tanto per gradire, il progetto di monitoraggio dell’insetto Cinipide Galligeno del castagno (49.980 euro di denaro delle tasche dei cittadini) o il contributo di 33.600 euro, inesorabilmente pubblici, per realizzare un allevamento di animali minori per le donne quechua (o queichua) in Ecuador. Solo che a volte, tante altre volte, la Regione i soldi non li scuce, se li tiene ben stretti. A rischio di perderli. Soprattutto quando i soldi vengono dall’Europa e, se non sei capace di spenderli bene entro la scadenza imposta dall’Ue, loro, i soldi, se ne tornano al mittente. È il caso, ad esempio, degli stanziamenti per «la prevenzione del rischio idrogeologico» che, grazie anche alle insistenze dell’opposizione di centrodestra in via Fieschi e all’azione parallela, a Bruxelles e Strasburgo, dell’europarlamentare Mario Mauro, sono stati concessi alla Liguria, e sarebbero tanta manna per il territorio disastrato dalle alluvioni dell’autunno scorso, Sestri Ponente compresa. «Ebbene - rivela ora lo stesso Mauro - sono venuto a sapere dalla Commissione europea che la Regione Liguria ha impegnato “per la difesa del suolo e la prevenzione rischi naturali“ rispettivamente meno del 20 per cento e poco più del 7 per cento dei fondi a disposizione, che ammontano in totale a 122 milioni e 380mila euro, di cui 38 milioni e 808mila provenienti dal fondo europeo di sviluppo regionale».
Si tratta, precisa Mauro che si è documentato a fondo e ha ricevuto un’esauriente risposta scritta dalla Commissione, di finanziamenti derivanti da «programmi operativi amministrati dalle autorità di gestione negli Stati membri che sono esclusivamente responsabili della scelta e dell’attuazione dei progetti». Come dire, per essere ancora più chiari: non è l’Europa che sceglie di risanare, che so?, l’argine del Bisagno in alternativa a quello del Polcevera. È la Regione Liguria che prende i soldi e deve decidere dove impiegarli, in un tempo determinato, pena la decadenza del diritto a usufruirne. «Il rischio, dunque - conclude l’europarlamentare del Pdl - è che, avanti di questo passo, di fronte a percentuali di impiego inspiegabilmente modeste, l’Unione Europea si riprenda tutto, mentre sui cittadini liguri continuano a gravare i dissesti idrogeologici». Rincara la dose di accuse di inefficienza l’onorevole Michele Scandroglio, coordinatore regionale del Popolo della libertà, che fa appello ai consiglieri regionali affinché si attivino a incalzare su questo tema la giunta Burlando e la maggioranza: «Facile lamentarsi, come fa la sinistra - sottolinea fra l’altro Scandroglio - per i tagli del governo che non consentirebbero di garantire i servizi. Qui i soldi ci sono, eppure non si è capaci di spenderli!». Irrompe in scena, a questo punto, il «solito» Matteo Rosso che si rivolge ai consiglieri che gli siedono a fianco - gli agguerriti Roberto Bagnasco, Raffaella Della Bianca, Gino Garibaldi, Luigi Morgillo, Marco Scajola, Alessio Saso e Franco Rocca - per coinvolgerli nella battaglia: «Se la giunta non ci darà risposte esaurienti sul perché non si sono fatti i lavori e perché non si sono spesi i soldi - tuona Rosso - chiederemo la convocazione di una Commissione d’inchiesta». E a proposito di battaglie: si sta definendo nei particolari l’iniziativa annunciata da Scandroglio contro l’intolleranza religiosa e, in particolare, le persecuzioni dei cristiani nel mondo.

La situazione precaria che, dopo la Tunisia, ha coinvolto altri Paesi mediorientali ha solo spostato nel tempo il previsto incontro ad Alessandria d’Egitto con il patriarca copto Shenuda che ha già ottenuto l’adesione di un centinaio di parlamentari europei. Nel frattempo - conferma a sua volta Rosso -, i temi della difesa della professione religiosa cristiana saranno portati al più presto anche all’attenzione del consiglio regionale.

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