In rete il derby è già incandescente: sfottò, minacce e insulti su facebook

E figuriamoci se facebook non si impossessava del derby dei derby. Il social network brodo di coltura degli umori privati e pubblici, è da giorni pieno di riferimenti, messaggi, sfottò. E anche di minacce e insulti, purtroppo. Virtuali, per ora, ma certo non un buon segno. Nel gruppo «Grazie a Dio non sono romanista», che raccoglie oltre 7700 fan, gira un’immagine disegnata di alcuni energumeni che aspettano allo stadio minacciosi e sotto la scritta: «Ci vediamo al derby». Un gruppo romanista con 1700 fan, pesante già dal nome («Scusa m... se ti chiamo Lazio», e non è difficile riempire quei puntini), utilizza la foto di un calciatore della Lazio che «ringhia» in campo. Tutto nella norma finché qualche infiltrato non si mette a provocare scatenando la reazione degli altri: «Pe’ accoppalli bastano 2-3 dei nostri... nun sprecamo gente!!», scrive un laziale riferendosi ai romanisti. E un giallorosso: «Manco me potete menà perché a veni’ a Trastevere con i trattori dalle campagne ce ne vo’... Belli, se vedemo er 18». Più ingegnosa la scelta di alcuni utenti di facebook di fede laziale che hanno criptato la propria immagine sostituendola con la scritta: «Questo utente è in silenzio stampa fino alle 20.30 del 18 aprile».
Schermaglie normali da che derby è derby, solo aggiornate al nuovo contesto tecnologico. Ma è meglio spegnere subito ogni focolaio di tensione, come desidera il sindaco Gianni Alemanno: «Faccio un appello a tutti quelli che credono nello sport in questa città perché il derby sia uno spettacolo senza intolleranze, violenze, brutti segnali e con grande rispetto per l’avversario». Il primo cittadino peraltro ha un motivo in più per augurarsi che domenica all’Olimpico e nei dintorni tutto fili liscio: il sogno olimpico. «La cosa migliore per qualificare Roma come città olimpica è dimostrare che si può fare un tifo appassionato e convinto senza violenze». Della stessa idea il presidente della Provincia Nicola Zingaretti: «Milioni di telespettatori seguiranno in diretta da ogni parte del mondo la partita dell’Olimpico. Mi auguro che le due tifoserie sappiano dimostrare la massima correttezza sugli spalti, incitando con il consueto calore la propria squadra e offrendo la solita spettacolare cornice che rende ogni volta magica l’atmosfera di questa sfida».
Comunque andrà a finire, a guadagnarci sarà l’aiuola davanti al Palazzo Senatorio, in Campidoglio, dove lunedì saranno al lavoro i consiglieri comunali della squadra perdente. È infatti questa la posta in palio di una scommessa fatta dal Roma Club e del Circolo Lazio in Campidoglio. I rispettivi presidenti Federico Rocca (Pdl) e Giulio Pelonzi (Pd) hanno annunciato che lunedì alle 12 i componenti del club che perderà la stracittadina pianteranno fiori con i colori della squadra vincente.

«Non è solo una buona occasione per vedere fisicamente a lavoro per la città e con strumenti alla mano degli onorevoli, ma - dicono i due - questa scommessa nasce con l’intenzione di riportare in città quel clima di goliardia e di ilarità che caratterizzavano la stracittadina romana».

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