Complice la crisi, cresce linsoddisfazione dei concessionari italiani nei confronti delle case: se potesse ricominciare con unattività imprenditoriale ex-novo, il 35% di loro uscirebbe da questo mercato, nel quale solo 11 marchi su 38 vengono promossi dai dealer. È lesito del rapporto DealerStat 2009 realizzato dalla società di ricerche Quintegia che restituisce annualmente una fotografia della relazione tra costruttori e dealer dellauto, interpellando oltre il 30% dei concessionari nostrani. «Le case automobilistiche - osservano i responsabili dellindagine - hanno a lungo operato con un particolare focus sulla soddisfazione del cliente finale, ritenuta il driver fondamentale della performance, ma ora devono dedicare maggiore cura ai propri concessionari, la cui soddisfazione rappresenta una leva competitiva determinante, poiché influisce positivamente sul loro impegno, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi».
È un campanello dallarme che si lega a un calo generale del gradimento del rapporto con giudizi più severi, rispetto a quanto rilevato lo scorso anno, soprattutto riguardo ai servizi finanziari delle case, considerati poco competitivi sebbene siano riconosciuti come gli strumenti più efficaci per lazione di vendita, al programma dellusato, alla disponibilità ad accogliere i propri suggerimenti nonché alla redditività e al valore del mandato.
E poi, pollice verso dell85% del campione anche in merito al rapporto tra il costo e i benefici degli standard richiesti. Si tratta di voti tutti sotto il 3 che, nella scala da 1 a 5 rappresenta la neutralità. A guadagnare la sufficienza con giudizi che restano positivi sono invece la logistica dei ricambi (3,35), le politiche distributive e il prodotto, con il gradimento più elevato (3,6).
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