Rho, in 300 alla fiaccolata della Lega

Trecento persone con fiaccole, striscioni e fazzoletti verdi al collo per dire no al campo nomadi attrezzato, che la Giunta di centrosinistra sta per inaugurare a Rho, in via Sesia. Una fiaccolata, quella di ieri sera; hanno partecipato parlamentari, assessori e consiglieri regionali della Lega, ma soprattutto cittadini che della presenza dei rom non ne vogliono più sapere. Duro l’intervento dell’europarlamentare Mario Borghezio, che ha preso la parola in piazza San Vittore, quasi sotto il Municipio. Rivolgendosi al sindaco Paola Pessina ha denunciato come la giunta da lei guidata continui a «premiare» i rom di via Magenta, che dopo aver recintato anni fa i lotti di terreno verdi acquistati, hanno creato una vera cittadella all’insegna dell’abusivismo, eseguendo opere senza alcun nulla osta da parte del Comune tollerante.
«Ora come premio il Comune spende per loro 685mila euro per il “villaggio solidale”, impegnandosi a pagare per luce, acqua, gas e pulizia per un centinaio di famiglie che si trasferiranno nelle nuove strutture. Sindaco – ha sottolineato Borghezio – la carità falla coi tuoi soldi e non con quelli dei rhodensi». Nel 2005 a Rho i cittadini vennero chiamati alle urne per un referendum specifico, che non raggiunse il quorum. Quasi 17mila votanti, la maggioranza, si disse contraria al «Villaggio solidale», realizzato ugualmente dalla Giunta. La fiaccolata ha voluto porre l’accento sui problemi della sicurezza e sulla presenza di un’area di immigrazione clandestina a Rho.

«Chiediamo che la città che ospita la Fiera e che richiama milioni di visitatori, venga ripulita dai clandestini e restituita alla legalità - è stato detto dal palco -. Per garantire vivibilità ai cittadini siamo pronti a ricominciare con le ronde padane».

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