Rho, la nuova Fiera offre lavoro ma la città non è ancora pronta

Previsti 40mila posti di lavoro per l’indotto. Servono strutture ricettive, ristoranti ma anche autonoleggi e imprese di pulizia

Michele Perla

Durante la costruzione di Fieramilano a Rho, la gente che abita nei dintorni si aspettava posti di lavoro direttamente al suo interno. In realtà, di assunzioni nel polo fieristico non ne sono state fatte in alcun modo.
E questo ha creato forti delusioni. Ieri, al Centro congressi si è svolto un convegno che ha rimesso in campo lavoro e business grazie a Fieramilano. Si è parlato infatti di indotto, delle nuove possibilità di occupazione che la Fiera, a regime, sarà in grado di offrire al territorio. Niente numeri certi, ma i 40mila posti a suo tempo previsti non sono stati mai smentiti. Diciamo subito che i nuovi padiglioni hanno già determinato un indotto fatto di ristoranti e bar, interni al quartiere fieristico stesso. Ma le opportunità di lavoro esistenti all’esterno sono tantissime, anche se nessuno ancora le sta sfruttando. L’imprenditorialità locale è rimasta al palo, rispetto alle possibilità offerte da una delle vetrine espositive più prestigiose al mondo. Con un polo fieristico che propone una cinquantina di manifestazioni all’anno, capaci di muovere oltre 5 milioni di visitatori, quali sono allora i settori su cui puntare per fare business ? In testa quello della ristorazione, seguito a ruota dall’accoglienza. Nel circondario della Fiera non ci sono state nuove aperture di ristoranti, ma neppure di pizzerie, e quindi i visitatori si vedono costretti a scegliere ancora Milano. Quanto all’accoglienza, Fieramilano già oggi indirizza i propri clienti verso quegli alberghi che si sono «accreditati» e quei pochi Bed & Breackfast nati dall’intraprendenza di qualche giovane.
Una miniera d’oro, quest’ultima opportunità, che tutti possono cogliere, considerato il numero dei visitatori, ignorata però dalle famiglie della zona. Anche in Fieramilano ci sono diverse opportunità di lavoro a livello collettivo: dalle pulizie alla logistica. Basta mettersi insieme e farsi avanti proponendo l’attività al settore marketing della Fiera.

Ma c’è anche bisogno, fuori, di un numero maggiore di artigiani, dall’elettrauto al gommista, di noleggio auto con autista, di beauty farm, di centri massaggio, servizi che nell’attesa i clienti utilizzerebbero molto volentieri. Infine il commercio. Nelle giornate di esposizione, oltre a praticare l’orario continuato e serale, i commercianti di Rho dovrebbero ideare sconti, promozioni e offerte destinati ai visitatori della Fiera.

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