«Da ricalcolare le tasse alle imprese»

«Da ricalcolare le tasse alle imprese»

«Ci troviamo in un Comune in cui le spese viaggiano in maniera esponenziale. Però non sarà difficile individuare quelle 10-15 funzioni con costi che viaggiano fuori riga e rimetterli in sesto». L’assessore capitolino al Bilancio Maurizio Leo, intervenuto ieri all’incontro con il consiglio direttivo della Fedilter nella la sede di Confcommercio Roma, ha illustrato le linee programmatiche del suo assessorato per il 2010-2012. Tra gli obiettivi la creazione di una holding che gestisca le società controllate dal Comune. «Il mio assessorato - dice Leo - ha una marea di società; 106 di cui 20 controllate direttamente, come Acea, Trambus, Metro e Atac, che finora non sono gestite con una logica manageriale. La creazione di una “società capogruppo”, controllata sempre dal Comune, ne renderà la gestione più efficiente».
L’assessore annuncia che entro novembre 2009 si realizzerà la fusione di Atac, Trambus e Metro. Per quanto riguarda Acea, il Comune (che oggi ha il 51 per cento delle azioni) dovrà scendere per legge al 21 per cento. «L’intenzione - continua - è cedere questa parte ma assicurarsi un controllo, che non sarà di diritto ma per influenza dominante». Dopo aver affrontato il problema delle multe, «che affliggeva i romani», le prossime mosse annunciate da Leo sono di «incidere sulle entrate, con percorsi che combattano l’evasione ma che non siano vessatori nei confronti delle imprese» e di «attivare un fondo che gestisca gli immobili del Comune, per conto del Comune, al fine di reperire risorse finanziarie e fare piani di investimento».
Per quanto riguarda il settore del commercio l’assessore ha detto di voler ricalibrare gli studi di settore con parametri territoriali. Dunque in futuro le tasse che pagano le imprese capitoline saranno ricalcolate su parametri locali. Leo ha definito gli studi di settore (su cui vengono calcolate le tasse per le imprese) «uno strumento vessatorio da superare». «Fino a quando verrà utilizzato dovrà essere ricalibrato sul territorio e con criteri locali - chiude Leo -, per questo dobbiamo confrontarci con l’Agenzia delle Entrate».
D’accordo su tutta la linea dell’assessore è il presidente della Confcommercio di Roma, Cesare Pambianchi: «L’intenzione di ricalibrare gli studi di settore con parametri territoriali ci trova assolutamente d’accordo - dichiara - siamo pronti ad approfondirla nelle sedi più opportune, magari con l’istituzione di un tavolo tecnico così come è stato fatto con l’agenzia del Territorio per il problema dei canoni di locazione». «Con il verificarsi della crisi economica - spiega Pambianchi - già agli inizi del 2008 la Confcommercio di Roma aveva manifestato l’esigenza di aggiornare questo meccanismo che ancora oggi non tiene conto delle variabili delle diverse realtà economiche all’interno della città di Roma».

«Purtroppo gli attuali studi di settore - conclude - così come sono concepiti e come evidenziato giustamente dall’assessore comunale Leo, risultano uno strumento obsoleto e unicamente vessatorio, perché non considerano nella giusta misura i fattori territoriali e dimensionali di un’azienda, la sua ubicazione nel contesto urbano, i canoni di locazione, con il risultato di dar vita a dei parametri completamente falsati».
Nel corso dell’incontro la Fedilter ha chiesto all’assessore comunale al Bilancio l’abolizione della tassa comunale sugli immobili (Ici) «costruiti, invenduti e liberi»

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