La storia della nostra attività, che dura da quasi cinquant'anni, ci ha portato a raggiungere risultati importanti grazie anche alla generosità di cittadini che non hanno mai mancato di supportarci attraverso le donazioni». Rossano Bartoli, segretario generale della Lega del Filo d'Oro, spiega come siano determinanti e, spesso, necessari sia il finanziamento privato, sia il coinvolgimento del volontariato, per sostenere l'importante attività della Lega, realtà italiana in grado di fornire un servizio di elevata qualità alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. «La società è cambiata nel corso degli anni - racconta il segretario generale - e oggi le richieste di aiuto sono davvero molto numerose e specifiche rispetto al passato. Si cerca, così, di dare una risposta a coloro che hanno bisogno di un'assistenza adeguata in termini di servizio socio sanitario, oltre che a offrire un'opportunità di inserimento e di integrazione (per esempio nella scuola), nella società in generale». Se la sede di Osimo (Ancona) rappresenta un punto di riferimento nazionale già consolidato per le famiglie dei sordociechi e pluriminorati psicosensoriali, senza trascurare l'importanza della struttura di Lesmo o di quella di Molfetta, inaugurata qualche anno prima di quella di Termini Imerese (2010), l'Ente ha attivato, a Modena, un nuovo centro riabilitativo per l'accoglienza di persone a ricovero a tempo pieno.
«Tra i nostri progetti si fa spazio anche quello che prevede di unificare tutti i servizi esistenti, dislocati a Osimo in 15 edifici diversi, in un'unica struttura al fine di ottimizzare l'attività, incrementando, così, anche i posti disponibili presso il Centro di Riabilitazione, riducendo la lista d'attesa, risparmiando in termini di risorse e aumentando l'efficienza dei servizi. Il nostro obiettivo - prosegue Bartoli, è quello di trasferire e sviluppare la nostra esperienza sul territorio nazionale. Nelle nostre strutture trovano ospitalità bambini, giovani, ma anche adulti, accomunati dal medesimo problema. Per ognuno di loro viene studiata ed elaborata una terapia riabilitativa ad hoc, grazie a uno staff di specialisti».
I centri attivi vantano personale dipendente qualificato e, per più del 50 per cento, anche di volontari che vi prestano servizio. «I volontari rappresentano una ricchezza senza valore proprio perché garantiscono gratuitamente un servizio costante, qualificato e fondamentale anche per le famiglie che si trovano sostenute e accudite da mille premure.
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