Uno studio di Accenture e Barclays stima in 2.900 miliardi di euro gli investimenti necessari per lo sviluppo, acquisizione e implementazione in tutta Europa delle tecnologie, che entro il 2020, contribuiranno alla riduzione delle emissioni di CO2 dell'83% rispetto ai valori del 1990, pari a un abbattimento di 2,2 miliardi di tonnellate di CO2. In Italia la spesa prevista per il prossimo decennio 2011-2020 è di 265 miliardi di euro, che porterebbe a un risparmio di 230 milioni di tonnellate di CO2 equivalente.
Secondo lo studio, per raggiungere l'obiettivo, sarà fondamentale il ruolo delle banche per finanziare la transizione dell'Europa a un economia low carbon, soprattutto attraverso attività di intermediazione sui capitali istituzionali, unitamente agli incentivi e alle politiche governative di lungo periodo che continueranno a rivestire un ruolo cruciale.
Rispetto ai 2.300 miliardi di euro di capitali richiesti dalle stime per le attività di acquisizione, il 73% (pari a 1.650 miliardi di euro) richiederà un finanziamento esterno, dando luogo a una domanda senza precedenti di capitali privati e dei prodotti e servizi bancari connessi.
«Il cammino dell'Europa verso gli obiettivi a basse emissioni di CO2 è dipeso in gran parte dalle iniziative dei singoli governi - ha detto Peter Lacy, Managing Director, Sustainability Services, Europe, Africa and Latin America, Accenture - Gli elevati deficit pubblici e il consolidamento delle tecnologie rendono fondamentale, per accelerare gli investimenti necessari a conseguire gli obiettivi del 2020, un afflusso di capitali provenienti dal settore privato, la cui intermediazione avverrà principalmente attraverso gli istituti bancari. Tuttavia alle amministrazioni pubbliche spetta ancora un ruolo di stimolo della domanda e stabilizzazione dei mercati del carbonio attraverso politiche trasparenti e di lungo periodo».
Rispetto ai 2.900 miliardi di euro necessari per finanziare la transizione dell'Europa verso un'economia a basse emissioni di CO2, i primi 2.300 sosterranno l'acquisizione e l'implementazione di impianti a basse emissioni e i restanti 600 finanzieranno la ricerca, lo sviluppo e la produzione di tali tecnologie.
Queste includono:
Edilizia: Gli adeguamenti necessari per l'efficienza energetica, gli "edifici intelligenti" e la produzione distribuita di energia in ambito residenziale richiederanno gli investimenti più ingenti, pari a 600 miliardi di euro, a fronte di un risparmio potenziale pari al 18% delle emissioni di CO2 identificate.
Mezzi di trasporto commerciale: I veicoli commerciali elettrici, ibridi, a biocarburanti e a gas naturale compresso e le navi per trasporto merci a basso consumo di carburante richiederanno 582 miliardi di euro a fronte di un risparmio potenziale pari al 19% delle emissioni di CO2 identificate.
Infrastrutture per i trasporti: Le stazioni di carica per i veicoli elettrici e i sistemi di trasporto intelligente richiederanno 35 miliardi di euro a fronte di un risparmio potenziale pari all'1% delle emissioni di CO2 identificate.
Distribuzione dell'energia elettrica: La rete energetica intelligente e i contatori intelligenti richiederanno 529 miliardi di euro e saranno in grado di gestire attivamente una produzione elettrica intermittente e distribuita, a fronte di un risparmio potenziale pari al 13% delle emissioni di CO2 identificate.
Produzione di energia elettrica: Il passaggio alle fonti rinnovabili, tra cui l'eolico, il solare, le biomasse e il geotermico, richiederà 508 miliardi di euro. La produzione di energia solare dal fotovoltaico rimarrà probabilmente il settore energetico a più forte capitalizzazione, anche se ne aumenterà il rapporto costo/benefici grazie al sempre minor costo delle materie prime e dei processi produttivi, nonché a una migliore efficienza energetica raggiunta nella conversione solare-elettrico. La produzione di energia elettrica è la tecnologia ritenuta in grado di fornire il maggior risparmio potenziale delle emissioni di CO2 identificate, pari al 49% del totale.
Infrastruttura per il solare e l'eolico: Gli impianti solari ed eolici realizzati per i servizi pubblici e i privati richiederanno 617 miliardi di euro. Nella stima sono compresi gli effetti di diminuzione dei costi energetici e i maggiori tassi di adozione dovuti agli avanzamenti tecnologici.
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