Rignano, al processo insulti e sputi a due degli imputati

Vittime e imputati che si incontrano davanti al Tribunale poco prima dell’udienza. Sono scintille quando in ballo c’è un processo delicato come quello per i presunti abusi sessuali subiti dagli alunni della scuola elementare Olga Rovere di Rignano Flaminio.
La tensione può giocare brutti scherzi, come ieri mattina, quando al palazzo di giustizia di Tivoli sono arrivati la maestra Patrizia Del Meglio e il marito, l’autore tv Gianfranco Scancarello, due dei cinque imputati. Volevano entrare dall’ingresso principale, ma hanno incrociato alcuni dei genitori dei bambini che li hanno insultati pesantemente. È volato anche qualche sputo. A quel punto i due hanno fatto retromarcia, costretti a passare da un ingresso secondario. E al termine dell’udienza sono stati scortati dai carabinieri fuori dall’aula. Un episodio increscioso, che potrebbe ora convincere gli avvocati degli imputati a chiedere la rimissione del processo ad un altro Tribunale per motivi di ordine pubblico. L’avvocato Roberto Borgogno ha protestato davanti al gup Pierluigi Balestrieri: «Non riusciamo a fare il processo in modo sereno. I nostri assistiti e io stesso abbiamo subito un’aggressione verbale, qualche genitore ci ha anche sputato addosso. Ci riserviamo per questo di valutare l’ipotesi di fare una richiesta di rimessione del dibattimento». La maestra Marisa Pucci era riuscita ad arrivare «indenne» in udienza, mancavano invece la collega Silvana Malagotti e la bidella Cristina Lunerti. «Eravamo qui per partecipare ad un confronto civile - hanno commentato la Del Meglio e il marito - questo non è stato possibile. L’aggressione da noi subita è di una gravità inaudita per una società fondata sul diritto come dovrebbe essere la nostra». Per i difensori di parte civile, invece, le famiglie delle piccole vittime avrebbero soltanto reagito ad una «provocazione». Questo è quanto hanno detto in udienza per giustificare l’accaduto, sollecitando un accertamento dei fatti. «La signora Del Meglio e Scancarello - dice l’avvocato Carlo Taormina - sono passati davanti ai genitori “lento pede”, in maniera tale da suscitare la loro reazione. La signora ha anche detto per tre volte “siete stati bravi, bravissimi”. Adesso rimaniamo in attesa della querela e, se la presenteranno, dell’istanza di remissione del processo».
L’udienza è andata avanti lo stesso, nonostante la bagarre all’esterno. Il gup ha respinto tutte le eccezioni preliminari della difesa, mentre il pm ha formalizzato la sua richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli imputati accusati, a seconda delle posizioni, di atti osceni, maltrattamenti, sottrazione di persone incapaci, sequestro di persona, violenza sessuale, corruzione di minori e atti contrari alla pubblica decenza. «L’udienza ha segnato un ulteriore passo in avanti per accertare la verità», hanno commentato gli avvocati di parte civile Franco Merlino e Antonio Cardamone. «La richiesta di rinvio a giudizio ha sottolineato la validità delle dichiarazioni di bambini e genitori, dei risultati degli incidenti probatori e dei riscontri oggettivi», ha aggiunto Taormina. Nessuna sorpresa per i difensori degli imputati, che continuano a ritenere «assurdo» un eventuale rinvio a giudizio, come sottolinea l’avvocato Borgogno.

Quasi rassegnato, ma battagliero Giosuè Naso, legale della Malagotti: «Il gip non avrà il coraggio di smentire così clamorosamente l’operato della Procura. Affronteremo il processo, che sarà devastante per le famiglie dei bambini e per gli indagati: fra due anni saranno tutti assolti perché sul nulla non si possono costruire le sentenze di condanna».

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