Risparmiare energia facendo musica: Edison spiega come

La musica può aiutare l'ambiente: è il messaggio che viene lanciato da «Edison - Change the Music», il progetto musicale a emissioni zero, che ha l'obiettivo di promuovere la cultura della sostenibilità energetica nella musica

Risparmiare energia facendo musica si può: nel 2009 in Italia si sono tenuti 21.553 concerti di musica live, con un incremento del 19% rispetto ai 18.086 del 2008, ma la quantità di anidride carbonica prodotta dagli eventi musicali è comunque calata del 9% e del 20% rispetto al 2007. Il risparmio complessivo, l'anno scorso, si è attestato a 155 mila tonnellate di C02 pari al consumo elettrico di 77.500 famiglie in un anno. Lo ha reso noto l'Osservatorio Edison presentando la terza edizione di «Change the Music», la campagna di sensibilizzazione per un consumo consapevole e sostenibile.
Per ottenere questi risultati - è stato spiegato - vi sono stati interventi su trasporti (per esempio l'uso di mezzi pubblici su rotaia e di veicoli a basse emissioni), materiali (cibo e bevande e carta per scopi informativi e promozionali) e anche sui consumi energetici (l'utilizzo di led e di impianti del suono più efficienti). Anche nel 2010 Edison-Change the Music propone il concorso dedicato alle band emergenti che quest'anno raggiunge i luoghi di grande aggregazione entrando nelle piazze italiane insieme al Tour di X-Factor.
Direttore artistico è Franco Mussida e della giuria fanno parte, fra gli altri, Enrico Ruggeri e Nick TheNightFly. Tutti e tre i musicisti hanno sottolineato «l'importanza di veicolare il messaggio ecologista ai giovani con la musica». «La guerra in Vietnam è stata sconfitta dal rock - ha detto Ruggeri - negli anni '70 metà dei giovani si drogava e l'altra sparava in piazza, io sono stato salvato dalla mia passione artistica».


L'amministratore delegato del gruppo elettrico Umberto Quadrino ha sottolineato che «un miliardo e 800 milioni di persone oggi non hanno accesso all'energia elettrica e quindi non hanno una vita simile a quella che da 100 anni è la nostra, i bambini non studiano perchè devono raccogliere la legna per avere energia». «Dobbiamo cambiare passo, cambiare la musica - ha concluso - consentendo a tutti lo sviluppo consumando meno energia e con minor impatto aziendale».

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