Ritardi a Malpensa e Linate: 25 voli annullati

Ha causato danni di gran lunga minori rispetto al passato, ma la neve anche stavolta si è rivelata la nemica numero uno degli aeroporti lombardi. Pur non costringendo gli scali a chiudere. A Malpensa e Linate i voli hanno registrato ritardi di quasi un’ora nel tardo pomeriggio e, a catena, la tabella delle partenze e degli atterraggi pagherà le conseguenze dei rallentamenti fino a sera. Bilancio della giornata: 15 voli cancellati a Linate e dieci a Malpensa.
L’emergenza neve a Malpensa è scattata alle tre del pomeriggio ma non ha colto impreparati gli operatori. I mezzi per sgomberare le piste erano già stati allertati dal giorno prima, così come le squadre di soccorso. Sea, la società che gestisce gli scali lombardi, ha schierato una task force di 106 uomini e cento mezzi a Linate di 749 uomini e 273 mezzi a Malpensa. Aumentando il numero degli operatori per ridurre il più possibile i disagi. Già nei giorni scorsi, a causa delle difficili condizioni meteo registrate durante il fine settimana, sono stati attivati presidi fissi con 20 persone a Linate e un centinaio a Malpensa.
A Linate, che dispone di un’unica pista, gli uomini sono stati continuamente impegnati nella pulizia dello scalo per rendere sicure le fasi di atterraggio e decollo degli aeromobili. La situazione neve poi è peggiorata e la pista è stata chiusa per una ventina di minuti, dalle ore 15.45 alle 16.05. Si sono registrati ritardi dovuti non solo alla riduzione del numero dei movimenti aerei ma anche alle situazioni di maltempo in Italia e nel resto dell’Europa.
A Malpensa, che può contare su due piste, gli uomini hanno pulito a fasi alterne le aree di atterraggio a cominciare dalle 16,15 e anche in questo caso i ritardi sono stati contenuti rispetto al solito. Due auto ogni mezz’ora hanno misurato in pista il coefficiente di frenata delle ruote degli aerei, in modo tale da prendere decisioni veloci sul da farsi: ogni quanto pulire e se chiudere o meno. Fino a tarda serata non sono serviti interventi estremi ma è stata sufficiente la pulizia. Sea ha comunque lanciato un messaggio ai passeggeri in attesa all’interno dell’aeroporto, pregandoli di mettersi in contatto con la propria compagnia aerea per accertarsi della situazione del proprio volo prima di recarsi in aeroporto.
Stavolta, più che la neve, il vero problema sono state le temperature dei giorni scorsi. Glaciali. Tanto che le scorte di liquido antigelo rischiavano di non bastare. Le tubature idrauliche degli aerei si sono congelate a causa dei troppi gradi sotto lo zero e in soli due giorni, durante il fine settimana, sono stati utilizzati 330mila litri di kilfros, il liquido anticongelatore che viene irrorato sugli aerei prima del decollo. Nei due scali ieri sono stati trattati più di 80 aerei con oltre 100mila litri di liquido antigelo.
Domenica sera, a poche ore dalla nevicata di ieri, è scattato l’allarme scorte. Le botti di kilfrost erano bloccate in mezza Europa e le forniture erano a rischio. Solo quelle in viaggio sui treni hanno raggiunto Malpensa e, per garantire l’arrivo in aeroporto, è stato necessario coinvolgere anche la prefettura, la polizia e le ditte di autotrasportatori. Con un piano di emergenza del tutto inusuale.

Tuttavia non si poteva rischiare di rimanere senza scorte antigelo. Gli aerei non sarebbero potuti decollare. L’allarme è poi rientrato: poco prima della nevicata le temperature si solo alzate e gli aerei hanno avuto meno bisogno del liquido.

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