A ritmo di jazz la nuova vita del cinema muto

Jazz e cinema muto. Un connubio affascinante per la seconda edizione di JazzMuto, in programma da stasera a domenica. I giardini di Castel Sant’Angelo ospiteranno la manifestazione, legata ai capolavori del cinema che hanno trattato il tema dei diritti umani. La rassegna si apre con il film Umanità di Elvira Giallanella (1919), recentemente riemerso dagli archivi della Cineteca Nazionale e restaurato nel 2007. Sarà musicato dalla fisarmonica e dal pianoforte di Antonello Salis. Umanità è un esempio raro, se non unico, di uso del mezzo cinematografico da parte di una donna per testimoniare la ferma condanna di tutte le guerre. A seguire sarà proiettato un lungometraggio di montaggio, realizzato nel 2004 da Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, intitolato Oh uomo, visione della prima guerra mondiale e delle sue conseguenze. Le musiche originali del film sono di Giovanna Marini e Luis Agudo. La seconda parte della serata prevede due corti del 1916 di Charlie Chaplin, Vita da cani e Charlot macchinista, entrambi accompagnati da Antonello Salis. Sabato sarà proiettato il capolavoro di Sergej Ejzenstejn La corazzata Potemkin. Un film mitico, da tempo escluso dalle proiezioni pubbliche, reso celebre dal Fantozzi di Paolo Villaggio, che sarà ospite della serata insieme al regista Ettore Scola e a Maria Rosaria Omaggio. Il film, del 1926, è suddiviso in cinque atti, come una partitura sinfonica: le musiche saranno a cura del grande pianista Franco D’Andrea. In seconda serata spazio a Buster Keaton e al suo raro lungometraggio del 1923 Accidenti che ospitalità. L’accompagnamento musicale sarà affidato a Davide Dileo, ovvero il Boosta dei Subsonica, che rileggerà la comicità di Keaton in chiave rock-elettronica. Domenica la serata conclusiva del festival, aperta con un richiamo alla libertà di espressione, con la proiezione di Le chien andalou, di Luis Bunuel e Salvador Dalì, e Marinaio per forza di Chaplin, accompagnati dal violoncello di Paolo Damiani. A seguire il raro cinegiornale Partenza degli emigranti da Napoli, accompagnato con voce e fisarmonica da Cristina Vetrone.

Conclusione con Metropolis di Fritz Lang, celebre lungometraggio del 1927 che affronta con visione futuristica il tema del lavoro e dell’oppressione, in una società in cui gli uomini-operai sono ridotti a macchine da lavoro. Per la colonna sonora di questo capolavoro, «JazzMuto» ha voluto organizzare un evento nell’evento: un inedito duetto di pianoforti tra Rita Marcotulli e l’ubiquo Danilo Rea.

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