Rivolta in treno. Tutti a casa in bus

Rivolta in treno. Tutti a casa in bus

(...) Non proprio il massimo della vita in un periodo in cui viaggiare in autostrada - soprattutto nella nostra Regione - è un’impresa da Oscar (della pazienza). Ma tant’è. Alla fine gli agenti della Polfer sono riusciti a convincere (e ce n’è voluta) tutti i passeggeri a raggiungere il piazzale della stazione, dove dopo circa due ore (!) sono arrivati i tre pullman sostitutivi. Ecco una breve carrellata di commenti (lamenti) degli sventurati viaggiatori: «Ieri c’era lo sciopero regionale dei treni e nessuno è potuto partire. Possibile che alle ferrovie non sia venuto in mente di aumentare il numero delle carrozze in una circostanza del genere? Ancora una volta le nostre vacanze, dopo il caos scoppiato in autostrada, si sono interrotte bruscamente». Una donna: «Vergogna! Sembra di essere nel far west. É più di un’ora che siamo qui sotto il sole ad aspettare un treno che non c’è. Anzi c’è ma è senza carrozze». Tra l’altro moltissimi utenti l’altra notte avevano addirittura dormito sulla spiaggia proprio a causa dello sciopero, per ripartire poi l’indomani col treno delle 9,42. Un convoglio inserito in una «fascia morbida», per dirla con Trenitalia, dove il numero dei passeggeri è solitamente basso. Non ieri. «Ma era tutto ampiamente prevedibile - aggiunge un altro viaggiatore - Se i treni restano fermi per 24 ore, è naturale che il giorno dopo ci sia più gente in stazione. In ogni caso non è accettabile il ritardo di un’ora e mezza per salire sui pullman sostitutivi messi a disposizione dalle ferrovie. Alla fine paghiamo il biglietto per nulla».

Naturalmente Trenitalia si scusa per i disagi arrecati all’utenza, ma sottolinea che i bus effettuano lo stesso servizio del treno. Che non è proprio quello che volevano sentirsi dire i passeggeri (mancati) del convoglio «4476» da Savona a Chivasso.

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