La rivoluzione di Hampden il rum che arriva dal passato

Sul mercato i primi storici imbottigliamenti ufficiali della distilleria giamaicana fondata nel 1753

La rivoluzione non si può fare in guanti bianchi, ma si può fare col bicchiere pieno. L'arrivo sul mercato delle prime bottiglie di rum invecchiato con l'etichetta Hampden Estate, la mitica distilleria giamaicana fondata nel 1753, è infatti «una rivoluzione del bere pari al boom degli scotch torbati negli anni '80».

Parola di Luca Gargano, che con il marchio italianissimo di Velier è diventato uno dei più influenti esperti di rum, tanto da aver inventato una nuova classificazione per questo distillato piratesco, basata sul concetto di «pure single rum», ovvero un rum tracciato, proveniente da un unico produttore, regolamentato e di qualità certificata.

Hampden è di sicuro la quintessenza di questo tipo di spirito col pedigree. Prodotto nel «grand cru» di Trelawny, nel Nord Ovest della Giamaica dove ancora vivono gli ultimi coccodrilli dell'isola, è giudicato fra i più aromatici e intensi rum al mondo grazie alla lunghissima fermentazione delle melasse, all'uso di lieviti selvaggi, alla distillazione in pot-still di rame e all'invecchiamento esclusivamente tropicale. Tradotto: qui si fa il rum esattamente come nel XVIII secolo, niente zuccheri e additivi aggiunti. E il risultato è un prodotto che ha il record di esteri (fino a 1.600), un «heavy rum» di stile inglese, spesso, di corpo sontuoso, per nulla dolce ma con un bouquet di sentori inconfondibile.

Finora sul mercato si potevano trovare solo il bianco Rum Fire e il Gold, due rum non invecchiati. Per assaggiare gli Hampden più maturi bisognava ricorrere a imbottigliatori indipendenti e a selezionatori di singoli barili. Per questo i primi due imbottigliamenti ufficiali, invecchiati oltre 7 anni, sono rivoluzionari. Andrew Hussey, ceo della Everglades Farms Ltd che dal 2009 ha rilevato e ricostruito la distilleria, ha annunciato la cessione dei diritti esclusivi di distribuzione mondiale alla joint venture fra la francese Maison du Whisky di Thierry Benitah e la genovese Velier di Gargano, che già ha fatto la storia ritrovando a Trinidad gli stock perduti di Caroni.

Ma come sono questi rum? La versione base a 46° è un ottovolante di profumi: burrocacao, vaniglia, ma anche diesel e note bruciate; in bocca è molto secco, tra cacao amaro, liquirizia e olive nere. Rum difficile ma infinito, a 59 euro.

La versione Overproof a 60° ha bisogno di tempo per far emergere le note di frutta esotica e trementina. Al palato è caldissimo, ma meno amaro e il caramello lascia a un finale quasi di peperone (79 euro). Due rum da meditazione, per chi non ama gli eccessi sdolcinati ma i gusti decisi.MZuc

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