Roma, scritte antisemite "Olocausto è propaganda"

Le scritte, lunghe quasi due metri e realizzate con una bomboletta spray nera, sono state notate questa mattina all'ingresso del museo della Liberazione. C'è anche una croce celtica. Imbrattata la targa di marmo. Guarda le foto

Roma, scritte antisemite 
"Olocausto è propaganda"

Roma - Per vergare quelle scritte infamanti hanno atteso il giorno della Memoria. L'affronto non avrebbe potuto essere più grande. "Olocausto propaganda sionista" e "27/01: ho perso la memoria". Accanto una croce celtica. Sono le scritte tracciate sul muro accanto all’ingresso del museo della Liberazione di via Tasso, a Roma (guarda le foto). Le scritte, lunghe quasi due metri e realizzate con una bomboletta spray nera, sono state notate questa mattina. Imbrattata anche la targa di marmo posta all’ingresso del museo. Sull’episodio, avvenuto nel giorno della Memoria, indaga la Digos.

Direttore del museo: "Hanno agito in quattro"
"Nei filmati che sta acquisendo la Digos si vedono 4 uomini in passamontagna che tra mezzanotte e l’una eseguono le scritte infamanti contro l ’Olocausto e uno di loro che, con un’ ascia, colpisce la targa del nostro museo". È quanto riferisce il segretario del museo storico della Liberazione di Roma Giuseppe Mogavero. Mogavero mostra la targa scalfita in vari punti del museo in via Tasso nei pressi del quale questa notte sono apparse scritte contro l’Olocausto. "Già il 23 novembre del 1999 il museo storico della Liberazione fu bersaglio di una bomba carta scagliata da ignoti - ricorda Mogavero - un gesto vile, mai rivendicato da nessuno e per cui nessuno è stato punito". Quanto alle scritte di questa notte il segretario del museo è indignato. "Sono i soliti vigliacchi. Nessuno può avere le prove ma si tratta sicuramente di frequentatori di gruppi filonazisti che ruotano tra il rione Monti e l’Esquilino. Il clima del circondario è avvelenato e la testimonianza è che scritte infamanti di questo genere appaiono periodicamente", conclude Mogavero.

Alemanno: "Infamia" Le scritte apparse vicino al muro del Museo della Liberazione e a via Cavour "costituiscono un atto gravissimo, un'offesa senza pari al rispetto della persona umana". Lo afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. "Purtroppo - osserva - mentre aumenta la consapevolezza storica condivisa al fine di non ripetere la tragedia della Shoah, c'è ancora qualche criminale che si spinge a oltraggiare la Memoria solo per ottenere visibilità mediatica. Deve essere chiaro a tutti che non ci saranno sconti per chi offende la vita predicando l'odio e l'intolleranza".

Nel rivolgere un appello agli inquirenti perché individuino al più presto i responsabili, Alemanno esprime "a nome di tutta l'amministrazione, la solidarietà al presidente del Museo di Via Tasso, Antonio Parisella, e a Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma, per questo ennesimo atto infame". L'ufficio del decoro urbano dell'Ama "sta provvedendo a rimuovere le scritte nel più breve tempo possibile".

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