Maltrattamenti prolungati e violenze sessuali nei confronti della moglie. È questa la pesantissima accusa di cui dovrà rispondere uno degli esponenti di spicco del clan Casamonica, la cricca rom operativa tra Roma e il litorale laziale. L'indagato, già in carcere per associazione mafiosa nel filone che riguarda il caso Gramigna, ora rischia una pena aggiuntiva ad 8 anni di reclusione.
Gli abusi
È un racconto dell'orrore quello che emerge dai racconti della vittima. La giovane, sposata a lungo con un Casamonica, ha trovato il coraggio di denunciare gli abusi solo qualche mese fa, quando ha ravvisato una situazione di reale pericolo per sé e i suoi figli. Per anni, il marito la obbligava a conciarsi secondo le usanze rom della sua "onorata famiglia": gonne lunghe e mai pantaloni, capelli raccolti in un tiratissimo chignon, ori e monili per le grandi occasioni, niente trucco. Ma non è tutto. La stessa subiva costantemente violenze ingiustificate e abusi, l'ultimo a seguito del cesareo: fu costretta ad avere rapporti sessuali col marito nonostante la ferita del parto non si fosse ancora rimarginata. "L'imputato non voleva aspettare e ha preso quello che voleva con la forza - ha ricostruito il pm a La Repubblica - la donna è dovuta ricorrere alle cure mediche e lui le ha detto di riferire di essere caduta in casa".
Le minacce
Oltre ai maltrattamenti, anche gravissime minacce. La giovane era costretta ad una condizione di totale asservimento al marito e i suoceri con i quali condivideva il tetto coniugale. Non poteva allontanarsi da casa né fare visita ai genitori con i figlioletti. Se solo ci avesse provato, le sarebbero piovute addosso botte e minacce, anche alla presenza dei bimbi. "La logica era quella di una persona che permetteva un tenore di vita benestante alla moglie - ha spiegato in aula il pm nella requisitoria - ma poi pretendeva con la violenza: "Io pago cene, gioielli e borse e tu non fai quello che ti chiedo io?", l'atteggiamento usato da Casamonica".
La denuncia
La vittima per anni ha sopportato fino a che si è resa conto, e ha denunciato: "È stata una frase riferita dal padre dell'imputato - ha spiegato il pm - a convincerla: 'Ricorda che i tuoi figli sono Casamonica'"La vittima, infatti, costretta a vivere con i
suoceri sebbene il marito fosse in carcere, si è rivolta alle forze dell'ordine. "Avevo provato a dire che volevo andare via - la denuncia della donna -Avevo provato a dire che volevo andare via".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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