Scopre da adulto l'identità del proprio padre ma, al momento di farsi riconoscere come figlio ed ottenere quanto gli spetta di diritto, si trova a dover fronteggiare la forte opposizione della moglie del genitore ed il fratellastro. Questa la complicata storia dell'oggi 68enne Corrado Gallo, figlio dell'avvocato Antonio Ciasca, morto nel 2016.
Secondo quanto riferito da Il Corriere della sera, che ha ricostruito tutta la storia, nell'inverno del 1953 il ventenne Ciasca, nato in una ricca famiglia originaria della Basilicata, aveva avuto una relazione sentimentale con una sua coetanea. Relazione alla quale i genitori del ragazzo si erano opposti, convincendolo a chiudere ogni tipo di rapporto. Ciasca aveva così lasciato la giovane, senza però sapere che questa era incinta di suo figlio. Corrado Gallo nacque il 25 agosto del 1954, senza che suo padre sapesse della sua esistenza. Ciasca, infatti, aveva nel frattempo sposato Maria Pia Melotti ed era divenuto avvocato.
Col passare degli anni Corrado, accettato e riconosciuto dal marito della madre, aveva proseguito con la propria vita, ignorando l'identità del suo vero padre. Divenuto gestore di una catena di negozi, aveva a sua volta avuto un figlio, e solo nel 2015 era venuto a conoscenza della verità: l'uomo che lo aveva cresciuto non era il suo vero genitore. Da qui la ricerca, che lo evave poi condotto all'avvocato Antonio Ciasca. A quanto si apprende, l'intenzione di Corrado era stata quella di prendere un appuntamento in studio per incontrare il suo vero padre e, magari, rivelargli la propria identità. Qualcosa, al momento di prenotare un incontro con l'avvocato, lo aveva però trattenuto, e quell'attimo di esitazione si era infine rivelato decisivo. Corrado Gallo, infatti, non è purtroppo riuscito ad incontrare il padre, deceduto nel 2016.
A quel punto Corrado, seguito dallo studio di legali Maio e Mazza, non aveva potuto fare altro che presentare una istanza di riconoscimento della paternità, chiedendo alla moglie del padre l'esame del Dna. Maria Pia Melotti, però, si era opposta. Una presa di posizione che non ha comunque impedito alle autorità di accertere la paternità nell'ottobre del 2020, e provvedere con il sequestro dei beni della vedova e del figlio di Ciasca, il 60enne Carlo Canella. Il caso si è aperto perchè, stando al pubblico ministero, Maria Pia Melotti ed il figlio di prime nozze Carlo, avrebbero cercato di eludere la disposizione.
Madre e figlio avrebbero infatti simulato la vendita di alcune case e azzerato dei conti correnti, in pieno contrasto all'ordinanza di sequestro conservativo emanata dal giudice.
Si parla di un patrimonio da 2.490.000 euro tra denaro e beni immobili. I due potrebbero pertanto essere processati al termine dell'indagine per mancata esecuzione dolosa di un provvedimento giudiziario avviata dalla procura della Repubblica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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