I genitori si fidavano di lui, per questo gli avevano affidato il loro ragazzo. Un adolescente affetto da un ritardo psicomotorio che nel 2017, dopo la fine delle scuole doveva passare l’estate assieme ad un operatore che si sarebbe preso cura di lui.
Non sapevano che stavano consegnando il proprio figlio ad un orco che lo avrebbe violentato più volte nella doccia della loro casa. I primi sospetti dei familiari sono arrivati dopo un repentino cambio di comportamento del ragazzino, che d’improvviso si era chiuso in sé stesso diventando estremamente suscettibile.
Così la coppia ha deciso di sporgere denuncia e dall’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Maria Monteleone, è emersa una realtà sconcertante di abusi andati avanti per mesi.
L’assistente 57enne del ragazzo, come riferisce Il Tempo, approfittava dei momenti in cui il giovane doveva lavarsi per indurlo a “compiere e subire atti sessuali”. Masturbazione ma anche un rapporto completo, in un caso, secondo gli inquirenti.L’operatore era stato subito allontanato dal ragazzino ed ora per lui si sono aperte le porte del carcere di Regina Coeli.
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