A Roma una ragazza è morta dopo essere stata pestata a sangue dal proprio fidanzato. Non era la prima volta che prendeva le botte, ma l'ultima è stata per lei fatale. È morta in seguito a una crisi respiratoria. Come riportato da Il Messaggero, anche il suo fidanzato doveva aver capito che qualcosa non era andato come il solito. Infatti, preso dal panico, ha allertato il 112: "Correte, la mia fidanzata sta male". Non c'è però stato nulla da fare: il personale sanitario, giunto nell'abitazione sita in zona San Paolo, ha potuto solo constatare il decesso della donna. Ma non si era trattato di un semplice malore. I sanitari hanno subito notato sul corpo della giovane dei chiari segni di ecchimosi dovuti con ogni probabilità a violenze.
Massacrata di botte dal fidanzato
A quel punto i sanitari hanno immediatamente segnalato il fatto alla polizia di Stato. Sul posto sono quindi arrivati gli investigatori della IV sezione squadra mobile, specializzati nel contrasto ai reati di violenza di genere. Con loro anche gli operatori dell'XI distretto di San Paolo e della polizia scientifica. Il Pubblico ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, giunto sul posto ha disposto l'invio dei medici legali, come è di prassi quando si tratta di una scena del crimine. Il fidanzato della vittima è stato posto in arresto in flagranza per il delitto di maltrattamenti contro familiari e conviventi, in seguito a una prima analisi effettuata sul cadavere. Dalle indagini sembra che l'uomo picchiasse da mesi la sua compagna e la isolasse dalla vita sociale. Alcune lesioni riscontrate sul corpo della donna erano state fatte poco prima dell'arrivo degli operatori sanitari. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere, coma aveva fatto richiesta il pubblico ministero.
Il tentativo di mascherare l'omicidio
L'assessore alle Pari opportunità di Roma, Monica Lucarelli, ha dichiarato in una nota: "Violenze fisiche e psicologiche sulla compagna. Botte che l'hanno portata alla morte. E, come se non bastasse, il tentativo di mascherare un femminicidio con un malore. Quanto accaduto a San Paolo è gravissimo e solo grazie alla prontezza dei soccorritori che hanno avvisato le forze dell'ordine l'uomo è stato arrestato". Lucarelli ha quindi aggiunto: "Il mio pensiero va a quella donna, morta senza aver potuto chiedere aiuto. Il 90 per cento delle violenze si sviluppa tra le mura domestiche e per questo dobbiamo concentrare i nostri sforzi per alzare il livello di guardia e sensibilizzare le donne per farsi aiutare.
Il nostro impegno è quello di collaborare con la Questura e le Procure per supportare al massimo tutte le azioni di contrasto alla violenza di genere. Ringrazio i poliziotti e la procura per aver risolto un caso che poteva passare impunito".Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?
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