Roma, polemiche sulla festa ultrà: "Non erano autorizzati e nessuno li ha multati"

In occasione del 93esimo anniversario della fondazione della squadra, i tifosi della Roma hanno coperto la scalinata di Trinità dei Monti con enormi teli giallorossi

Roma, polemiche sulla festa ultrà: "Non erano autorizzati e nessuno li ha multati"

Nella notte tra martedì e mercoledì centinaia di tifosi della A.s. Roma sono scesi in strada, dal centro città alla periferia, per onorare la squadra giallorossa, che nulla ha a che fare con la maggioranza che sostiene il governo guidato da Giuseppe Conte.

Il raduno dei tifosi, però, non è legato ad una vittoria ottenuta dal team agli ordini di mister Fonseca in campionato o in Europa League bensì ad un evento storico: il 93esimo anniversario della fondazione della squadra del cuore. Striscioni, fumogeni, bandiere, cori e sfottò hanno caratterizzato la notte della Capitale. Dal Colosseo al palazzo della Civiltà all’Eur, passando dagli uffici del Vicario (prima sede storica della società, ndr) alla scalinata di Trinità dei Monti: neanche le restrizioni imposte per il contenimento del coronavirus hanno impedito ai sostenitori della Roma di celebrare il compleanno della squadra.

Ma la celebrazione ha suscitato numerose polemiche. Nel mirino, infatti, è finito il comportamento dei partecipanti. Nessuno scontro fisico con avversari di altre squadre, sia chiaro. Molti, però, non hanno gradito che i tifosi abbiano festeggiato in alcuni luoghi dall’immenso valore storico-architettonico e, in quanto tali, non consoni ad ospitare manifestazioni del genere.

Trinità dei Monti, ad esempio, si è trasformata in una sorta di Curva Sud. Qui una coreografia studiata nei minimi dettagli ha tinto, attraverso giganteschi teli srotolati fino alla fontana della Barcaccia, la storica scalinata di giallo e rosso. Ma non solo. I tifosi, infatti, hanno esposto un grande striscione "As Roma" e hanno acceso fumogeni. Decisamente suggestivo. Il punto è che il sito è uno dei monumenti simbolo della Capitale dove in teoria sarebbe vietato perfino sedersi,

E le forze dell’ordine? Secondo quanto riporta Il Messaggero, il tutto sarebbe avvenuto sotto gli occhi delle forze dell'ordine e dei vigili urbani. Di solito, sulla scalinata si viene redarguiti se ci si ferma per una breve sosta. Eppure per la festa giallorossa nessuno ha detto nulla per la trasformazione di un luogo affascinante, conosciuto in tutto il mondo in una curva. Né prima né dopo. I circa 200 tifosi della Roma se la sono cavata senza una sanzione. La manifestazione non è stata autorizzata ma la Questura era pienamente a conoscenza di quanto si stava per compiere.

Attraverso le informazioni in possesso della Digos era stato anche messo a punto un piano operativo per seguire a distanza il corteo dei tifosi, così da tenere la situazione sotot controllo senza creare tensioni. Un piano di cui era stata informata la Polizia locale di Roma, la stessa che di solito organizza una vigilanza h24 proprio davanti alla scalinata. La postazione fissa era stata voluta dal sindaco Virginia Raggi un anno fa dopo l'approvazione del nuovo regolamento dei vigili urbani. Nel codice è previsto che i bivacchi siano puniti con una contravvenzione che va dai 250 euro per chi è semplicemente seduto sulla scalinata fino a 400 euro per chi è sorpreso a mangiare sulla scalinata.

In quella notte di festeggiamenti, la pattuglia della Municipale si è trovata ad oltre un centinaio di metri dai tifosi e nonostante tutto non è intervenuta. Il Comando generale dei caschi bianchi ha spiegato che l’operazione era "seguita direttamente dalla Questura" e, pertanto, gli agenti della sarebbero potuti intervenire solo "su richiesta". Dalla Questura spiegano che le manifestazioni degli ultrà non vengono mai autorizzate ma che, trattandosi di appuntamenti conosciuti, vengono adottate piani ricorrenti. I tifosi hanno avuto la possibilità di festeggiare liberamente tanto che poi si sono diretti verso altri monumenti, come il Colosseo e il Pantheon.

In Campidoglio la festa non è piaciuta."La scalinata di piazza di Spagna non è certo un luogo per una manifestazione, a maggior ragione con fumogeni e striscioni sopra i gradini", ha affermato il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, che ha anche la delega alla Cultura. "Per carità, è giusto che i tifosi festeggino il compleanno della propria squadra, ci mancherebbe- ha aggiunto- ma quello è un luogo da tutelare, un simbolo di Roma.

Abbiamo già visto troppi sfregi in questi anni, a partire da quello degli hooligan olandesi". Il riferimento è a quanto accadde il 19 febbraio 2015 quando i tifosi a seguito del Feyenoord per i sedicesimi di Europa League contro la Roma assaltarono e danneggiarono la Barcaccia.

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