Sono molti i cittadini romani preoccupati che vorrebbero avere rassicurazioni circa alcune strutture alberghiere trasformate in ricoveri Covid-19. A renderlo noto il Consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini, membro dell’ufficio di Presidenza della Pisana, che dopo aver ricevuto numerose segnalazioni e un video in cui un’ambulanza attrezzata per il trasporto di pazienti Covid fa scendere alcuni civili, un medico e un’infermiera con tute protettive occhiali e mascherina, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione Nicola Zingaretti e all’assessore alla Sanità Alessio D’Amato. In questa si chiede se la struttura in Via Siderno, portata all'attenzione dal video amatoriale, abbia sottoscritto la convenzione in cui si disciplina il rapporto con gli hotel che ospitano pazienti con sintomi Covid, dimessi o in quarantena, per evitare il timore, ormai presente tra gli abitanti del VII Municipio, uno dei più popolosi con circa 300 mila abitanti, di possibili infezioni. Abbiamo raggiunto telefonicamente il Consigliere Giannini, per farci raccontare come sta realmente la situazione a Roma e se le strutture da lui portate all’attenzione, siano davvero focolai pericolosi su cui porre estrema attenzione.
Come è attualmente la situazione a Roma con il Covid-19?
“Nella capitale, ieri, stando ai numeri diffusi dalla Regione, si sono registrati 55 casi. Pertanto, anche se le cifre al momento consentono una gestione dell’emergenza, eviterei di impartire lezioni alla Lombardia, come fa incautamente l’assessore Alessio D’Amato. Mi giunge, infatti, non soltanto l’indignazione dei pazienti in isolamento domiciliare che, prima di effettuare il tampone, trascorrono giorni al telefono senza ricevere risposte, ma anche del personale sanitario che, ancora oggi, è sprovvisto di mascherine. Una vicenda su cui Zingaretti e compagni, anziché fornire chiarimenti, hanno scelto la via indecorosa della fuga”.
Ci sono attualmente a suo parere situazioni esplosive che possono sfuggire di mano e di cui non si è a conoscenza?
“Riscontro, da parte della Regione, un pugno particolarmente duro nei confronti di talune residenze per anziani. Penso, ad esempio, alle misure adottate presso la struttura di Rocca di Papa, ma non si assumono gli stessi provvedimenti in comuni come Albano e Grottaferrata dove si sono manifestati analoghi focolai. Segnalo, inoltre, che non filtrano notizie dai centri di accoglienza, dalle occupazioni a scopo abitativo, se non in rarissimi casi, e dai campi rom dove le consuete attività illegali proseguono senza alcuna forma di controllo”.
Questi hotel convertiti a ricoveri chi ospitano?
“In base a una convenzione tra Agenzia di Protezione civile regionale e strutture alberghiere individuate dall’Amministrazione, accolgono soggetti che, su richiesta della Asl territorialmente competente, vengono collocati in isolamento fiduciario al di fuori della residenza, non avendo soluzioni abitative alternative. L’hotel del quartiere Statuario ospita, stando alle testimonianze dei residenti confermate da alcuni inequivocabili video, come quello che ho ricevuto e che sto diffondendo, extracomunitari a cui sono garantiti vitto, alloggio e assistenza sanitaria. Il gestore dell’hotel, inoltre, si impegna a fornire una serie di servizi alla tariffa di 30 euro più Iva. La Regione corrisponde all’albergo l’importo suddetto, per almeno il 50% delle camere rese effettivamente disponibili, a prescindere dall’effettiva occupazione delle stesse”.
Secondo lei sono a norma? Ci sono le situazioni di legge per mettere al sicuro la popolazione circostante?
“Organizzazioni sindacali del comparto sanitario hanno denunciato l’inadeguatezza di alcune strutture ospedaliere chiamate a fronteggiare l’emergenza Covid, pertanto non mi sorprenderei che fossero altrettanto inadeguati gli hotel, la cui missione non è stata certo concepita per offrire prestazioni sanitarie. Il personale della Asl provvede alla sorveglianza sanitaria delle persone alloggiate, ma spetta al senso di responsabilità dei pazienti evitare di uscire dalla struttura. Non tutti gli ospiti, come era facile prevedere, si dimostrano affidabili. I residenti, a più riprese, hanno notato i pazienti lasciare la struttura, temendo la diffusione del contagio. Sarebbe opportuno intensificare i controlli per evitare la comparsa di focolai”.
Di quante di queste situazioni è a conoscenza?
Sulla vicenda stentano a filtrare notizie, per il timore, probabilmente, di non esasperare comunità già provate dalla quarantena forzata, con un presente frustrante e un futuro incerto”.
Quale è stata la risposta del comune e della regione?
“Deludente, poiché la Regione si è limitata a informare i residenti della scelta compiuta soltanto per smentire la presenza nell’hotel degli occupanti del Selam Palace, dove si erano registrati casi di positivi al Covid-19. Il comune, tramite il Municipio, si è accodato ad una scelta ‘calata dall’alto’, che ha esacerbato animi già compromessi”.
Le persone ricoverate in questo hotel da dove provengono? Perché non sono state spostate in ospedali?
“Stando a quanto affermato dalla Asl, gli ospiti non provengono né dal Selam Palace né dall’occupazione dello stabile a Torre Maura. La smentita, tuttavia, non smorza l’angoscia dei residenti del VII Municipio, visto che l’atto dirigenziale con il quale è stata approvata la convenzione prevede che trovino ricovero negli hotel quei soggetti che non hanno alternative alloggiative. Va da sé che costoro provengono prevalentemente da stabili occupati illegalmente. Non sono trasferiti in ospedale perché sono pazienti asintomatici, senza necessità di ricovero. Tuttavia, all’interno di questa categoria lo spettro è ampio poiché possono essere soggetti appena positivizzati a tampone o dimessi dall’ospedale in condizioni stabili ma ancora positivi, nonché pazienti in assenza di tampone nei quali è stata indicata la necessità di un periodo di quarantena”.
Nello stesso municipio, il VII ci sono anche altre criticità che preoccupano molto
"Il Municipio VII è tra i più problematici riguardo alle situazioni inerenti le occupazioni abusive. Oltre duemila famiglie vivono in case occupate ed a queste si somma il salaam palace dove si stima vivano oltre 800 immigrati che hanno creato una vera e propria "zona franca". Sempre in VII è attivo il centro sociale "corto circuito" sanzionato per abusi al suo interno ma sempre difeso dalle istituzioni municipali di sinistra ed attualmente dal 5stelle che ne hanno impedito addirittura la chiusura che voleva eseguire la Polizia Giudiziaria".
Le strutture ospedaliere romane hanno a disposizione i presidi necessari per poter intervenire in sicurezza sui malati di covi-19?
“Dopo la macelleria sociale della stagione commissariale, con tagli indiscriminati di posto letto, soppressione di reparti e blocco del turn-over, la Regione sta affannosamente fronteggiando l’emergenza che, fortunatamente, ha presentato numeri drasticamente più contenuti rispetto alla tragedia che si sta consumando nell’Italia settentrionale. Suscitano tuttavia dubbi alcune delle scelte compiute. Alludo, in particolare, all’individuazione di un Covid Hospital presso una clinica semisconosciuta di Casalpalocco, quando a pochi chilometri abbiamo il Grassi a Ostia con un reparto di terapia che poteva essere maggiormente potenziato”.
Oltre a quelle che ha già citato quali sono le altre problematiche in questo momento?
“Accanto alla persistente carenza dei dispositivi protettivi e ai mancati controlli presso le strutture per anziani, si registrano ancora criticità presso alcuni presidi ospedalieri della provincia di Roma che la Regione ha frettolosamente individuato come Covid hospital malgrado non si fosse provveduto a realizzare interventi strutturali adeguati all’emergenza e nonostante il personale sanitario non fosse formato per fronteggiare la pandemia”.
Ci ha anche fornito un video girato da alcuni cittadini ci racconta brevemente chi sono le persone che scendono dall' ambulanza?
“Clandestini probabilmente positivi e in quarantena”
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