Adagiato su un materasso, svestito e in putrefazione. È stato ritrovato come uno straccio vecchio il cadavere di un transessuale di origini nordafricane, gettato in un giardinetto pubblico di via Franco Angeli, alla periferia est della Capitale.
L’allarme è partito nel primo pomeriggio di sabato scorso da una residente: “Aiuto, c’è un cadavere”, avrebbe detto la donna agli operatori del 112, dopo aver notato i piedi della vittima che spuntavano da un cespuglio. Arrivati sul posto assieme ad un’autoambulanza, gli agenti delle Volanti della Polizia e quelli del Commissariato Prenestino si sono trovati di fronte ad una scena raccapricciante. Il corpo della vittima, seminudo e supino, era già in avanzato stato di decomposizione.
L’ora del decesso è stata stimata dalle otto alle ventiquattro ore prima del ritrovamento, ma le cause restano ignote. Sul cadavere, infatti, non c’erano segni evidenti di violenza, né ferite da taglio, né ecchimosi. La salma adesso è a disposizione dell’autorità giudiziaria e sarà l’autopsia a dare delle risposte certe. Le ipotesi sul tavolo degli inquirenti non mancano: che si sia trattato del tragico epilogo di un festino a luci rosse? Una rapina finita male? Oppure un regolamento di conti interno alla malavita?
Il Collatino, luogo della macabra scoperta, è infatti una delle mecche della prostituzione romana. Un vero e proprio supermercato del sesso aperto 24 ore su 24 che, come racconta Leggo, sarebbe in mano alla criminalità straniera e, in particolare, a quella sudamericana che gestisce il business dei transessuali. E allora cosa ci faceva lì un trans nordafricano?
Priva di
documenti, la vittima, non ha ancora un nome. È per questo che gli investigatori stanno interrogando senza sosta lucciole e viados che battono la zona, nella speranza di aggiungere tasselli importanti per la risoluzione del caso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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