Suppletive a Roma, il centrodestra prova a prendersi il seggio di Gualtieri

Quasi 180mila elettori della capitale chiamati alle urne, ma si teme l’astensione

Suppletive a Roma, il centrodestra prova a prendersi il seggio di Gualtieri

È arrivato il giorno delle suppletive a Roma. Dalle ore 7,00 alle 22,00, nella capitale si sceglie il deputato che prenderà il posto dell’attuale primo cittadino Roberto Gualtieri, che dopo essere diventato sindaco ha lasciato lo scranno vacante.

Una competizione, che pure se rischia di non essere tra le più partecipate, è fondamentale in ottica Quirinale. Si sceglierà, infatti, quello che dovrebbe essere l’elettore 1009, considerando che a Palazzo Madama un seggio è ancora da assegnare. Tenendo conto però che difficilmente il prossimo Capo dello Stato sarà eletto nei primi tre scrutini, anche un voto può diventare fondamentale. Ecco perché i partiti non rinunciano a contendersi, con tutto il fuoco a loro disposizione, il collegio Roma 1, ovvero quello del centro, che comprende una quota importante di elettori e che in un certo senso viene ricordato come la circoscrizione Ztl.

Quella che negli ultimi anni è stata una roccaforte del centrosinistra, questa volta, però, sembra essere un campo aperto. A sfidare la coalizione progressista, infatti, ci sarà la salviniana Simonetta Matone, l’ex magistrato che in caso di vittoria di Michetti era designata vice fascia tricolore. Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Udc, Rinascimento e Liberali si ritroveranno compatti per espugnare uno dei feudi del blocco progressista che questa volta arriva diviso. Non sarà, comunque, impresa semplice. Gualtieri nell’ultima tornata vinse con il 62 per cento dei consensi. Fondamentale in tal senso, sarà, quindi, limitare l’astensionismo.

Il Partito Democratico, invece, schiera Cecilia D’Elia, già assessore in Comune nell’esecutivo Zingaretti. La speranza è che tale nominativo possa ricompattare i democratici, ma allo stesso tempo prendere voti anche tra i 5 Stelle, che alla fine non hanno presentato un proprio candidato. L’attuale leader del Movimento, all’ultimo momento, ha deciso di non confrontarsi con le urne. Questo profilo, però, riscuote simpatie anche a sinistra. L’esperta di politiche sociali in passato ha fatto parte del coordinamento nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà.

Più difficile, al contrario, sarà recuperare consensi al centro. Italia Viva insieme ad Azione, infatti, sosterranno la candidatura di Valerio Casini, ex assessore del II Municipio e fedelissimo di Renzi. In tale partita sarà fondamentale dopo l’exploit delle amministrative capire soprattutto il peso di Calenda nel collegio. Non si esclude, però, che l’esponente moderato possa raccogliere pure voti vicini alla destra. Non passa inosservato il sostegno datogli da Alfredo Iorio, candidatosi alle regionali con la Destra di Storace e di Alessandro Maria Terra, collaboratore di Durigon.

Candidatura rivelazione e senza simboli, poi, è quella di Lorenzo Vanni, titolare dell’omonimo bar, noto soprattutto negli ambienti vip. Stiamo parlando, infatti, del ristorante dove Renato Zero va a festeggiare il suo compleanno e dove i pontefici si sono fatti fare varie torte e a cui neanche Micheal Jackson ha rinunciato. L’ultima candidata, infine, è Beatrice Gamberini di Potere al Popolo che proverà a mettere insieme quella sinistra che non si riconosce nei palazzi.

Una sfida, quindi, apertissima che potrebbe riservare spunti importanti anche a livello nazionale, tenendo conto che un centrodestra unito proverà a confrontarsi contro

un Pd e un centro che seguendo il modello Renzi-Calenda prova la strada in autonomia, magari immaginando quel modello di federazione moderata, di cui si è spesso discusso ma nei fatti trova difficoltà a essere realizzato.

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