Via Veneto, finto poliziotto rapina due turisti israeliani

I due turisti si fermano nella nota strada romana per chiedere delle informazioni. Peccato che ad “aiutarli” sia un rapinatore romeno di 37 anni

Via Veneto, finto poliziotto rapina due turisti israeliani

Questa è la storia di una rapina avvenuta in una zona bene della capitale. Si erano fermati a via Vittorio Veneto, nel pieno centro di Roma, per chiedere informazioni. I due turisti israeliani sono stati derubati da un cittadino romeno di 37 anni. La rapina è avvenuta in una manciata di secondi. Spacciandosi per poliziotto e mostrando loro un tesserino, il malfattore ha chiesto ai malcapitati di mostrargli il portafogli e poi, con mossa fulminea, ha preso i soldi ed è fuggito via correndo.

Le vittime però non si sono date per vinte e, contattata la polizia, lo hanno inseguito, aiutate da un uomo che aveva assistito alla scena. Vistosi braccato, il ladro si è rifugiato dentro un negozio nel quale è stato raggiunto e bloccato. La pattuglia del commissariato Castro Pretorio, ricostruito quanto accaduto, la dinamica della rapina, ha immediatamente arrestato il criminale: il 37enne dovrà rispondere dei reati di furto aggravato e usurpazione di funzioni pubbliche. Dopo la convalida dell’arresto, lo straniero è stato condannato a un anno e 6 mesi con misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Roma.

Una storia di tutti giorni in una Roma che affoga nel degrado e nell’insicurezza. Un fatto che sempre più spesso accade nelle zone anche centrali della capitale. Accade a San Lorenzo, al Pigneto. È la notizia di un’altra rapina che, in questo caso, è accaduta nel suggestivo rione Monti. Con una scusa banale, la richiesta di una sigaretta, tre giovani nordafricani, si sono avvicinati a un ragazzo e una ragazza che stavano passeggiando in via dei Serpenti nel centro di Roma. Zona della movida.

Li hanno accerchiati e infine hanno strappato dalle mani di lei un telefono cellulare. Poi sono scappati dirigendosi in via Cavour, strada adiacente al quartiere. Immediata la richiesta di aiuto al numero unico di pronto intervento: il 112. Così, mentre gli agenti del Commissariato Celio raccoglievano la testimonianza delle due vittime, una pattuglia del Reparto Volanti ha bloccato, tra via IV Novembre e Largo Magnanapoli, tre ragazzi la cui fisionomia sembrava del tutto corrispondente alle descrizioni dei rapinatori. Il controllo effettuato dai poliziotti ha confermato il sospetto: addosso a uno dei tre è stato ritrovato il cellulare.

Arrestati per rapina aggravata in concorso, i due minorenni sono stati accompagnati presso il centro di Virginia Agnelli. Il terzo, ovvero il maggiorenne, dopo l’udienza di convalida è stato condotto nel carcere di Regina Coeli. A proposito di cellulari. È solo di una manciata di ore fa la notizia di una rapina sventata grazie alla tecnologia. Li ha visti dentro casa dall’impianto di videosorveglianza collegato al cellulare. Li ha descritti alla polizia e li ha fatti arrestare. Il furto in un appartamento di via Pietro Bembo a Primavalle. Qui due ladri sono stati fermati dagli agenti della Polizia di Stato dei commissariati Primavalle e Aurelio in possesso non solo della refurtiva, ma anche di un kit per lo scasso.

Altro colpo al cardiopalma. Un’alba segnata dalla violenza e dal terrore. Un imprenditore di 48 anni residente a Roma e la sua famiglia hanno passato attimi di vera paura. L’uomo, che lavora nel settore alimentare, ha aperto la porta del suo villino situato in una strada di Valle Fiorita, al Casilino, in una zona che confina con la parte vecchia di Tor Bella Monaca, a tre uomini travestiti da poliziotti impegnati a effettuare una perquisizione. Quegli agenti, in realtà, non erano rappresentanti delle forze dell’ordine ma criminali.

Questi ultimi, una volta entrati nell’abitazione, hanno legato sotto la minaccia di armi tutti i membri della famiglia e, poi, hanno portato via soldi e gioielli prima di allontanarsi facendo perdere le proprie tracce. Il colpo, secondo gli elementi raccolti dagli inquirenti, è studiato nei minimi dettagli. Nulla, infatti, sembra essere stato lasciato al caso, né durante l’azione né al momento della fuga.

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