Via libera ai lavori di restauro dello stadio Flaminio. L'assemblea capitolina ha approvato - con 28 voti a favore, 4 contrari e l'astensione di Francesco Smedile (Pd) - la delibera numero 110 con la quale si stabilisce un ampliamento di una tribuna, la riqualificazione interna ed il restauro dello stadio. Spesa prevista: due milioni di euro circa. Soltanto così Roma potrà ospitare il Sei Nazioni di rugby, adeguandosi alle esigenze di questa importante manifestazione internazionale così come chiesto dalla Federazione italiana rugby. «Si tratta - spiega il delegato allo Sport Alessandro Cochi - di una prima fase, un passo importante per arrivare al raddoppio dei posti disponibili passando da 27mila a 42mila spettatori». Approvato anche un ordine del giorno, collegato alla delibera, con il quale si tutelano le associazioni e le federazioni che attualmente utilizzano alcuni spazi e palestre all'interno della struttura.
Soddisfazione è stata espressa dal consigliere del Pd Giulio Pelonzi, presidente del Circolo Lazio in Campidoglio e vicepresidente della commissione Sport di Roma Capitale. «Grazie all'impegno della commissione Sport, del delegato allo Sport e del circolo Lazio in Campidoglio - sostiene Pelonzi - oggi si chiude un percorso iniziato con la delibera n. 10 del 2008 che, oltre a prevedere la ristrutturazione dello stadio Flaminio, assegnava gli spazi dello stadio alla Federazione Italiana Rugby per il Sei Nazioni e agli uffici della Polisportiva Lazio.
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