Russi, francesi e inglesi Quell'«invasione» che fa bene al turismo

È da sempre una delle mete più ambite dai turisti di tutto il mondo. Attirati dalle città, dal mare cristallino e dall'entroterra ricco di tradizioni. Il fascino della Sardegna non tramonta, anzi. Sempre più stranieri scelgono l'isola per passare le proprie vacanze. Il 40 per cento di tutti i visitatori - e il 30 per cento delle presenze - proviene dall'estero, e il flusso di arrivi e presenze è cresciuto del 9 per cento nel 2011 e del 3 per cento nel 2012. In piena crisi economica. A trainare il mercato sono soprattutto francesi (nel 2011 le presenze sono cresciute del 55 per cento), russi, inglesi e tedeschi. Grazie, in particolare, ai voli diretti che hanno fatto registrare un boom di utenti negli scali aeroportuali di Cagliari (+7,4 per cento), Alghero (+9,1 per cento) e Olbia (+14 per cento).
E tutto questo a fronte di un turismo nazionale che cala, a causa della crisi e della concorrenza di alcune località straniere. Fa sorridere, in particolare, il boom di turismo francese. «Le presenze nell'isola hanno contribuito nella stagione 2012 all'ulteriore incremento di quasi il tre per cento rispetto all'anno precedente, nel quale già i flussi dall'estero erano cresciuti del nove per cento in rapporto al 2010 - spiega l'assessore regionale al Turismo, Luigi Crisponi - Nel 2011 le presenze transalpine erano state circa 750mila, più che raddoppiate rispetto all'anno prima. Quest'anno si dovrebbero attestare sulle stesse cifre, anche grazie al road show di fiere e workshop organizzato dall'assessorato, che ha coinvolto anche Parigi nel maggio scorso». I francesi sono attratti, in particolare, dal patrimonio artistico-culturale e ovviamente dall'offerta balneare. Nel 75 per cento dei casi preferiscono l'albergo full service, solo uno su quattro sceglie gli esercizi complementari. Il mezzo di trasporto più usato - nel 55 per cento dei casi - è l'aereo, caratteristica che rende la Sardegna particolarmente appetibile.
Ma la classifica degli stranieri innamorati dell'isola sarebbe incompleta se non si considerasse il boom di arrivi spagnoli, polacchi e dei cittadini del Nord Europa. Senza dimenticare i russi, che si piazzano sul secondo gradino del podio grazie ai flussi che, nel 2011, hanno fatto registrare un eclatante più 45 per cento, con 158.409 presenze nelle diverse strutture turistiche della Sardegna.
Proprio per confermare e incrementare questi numeri, la Regione Sardegna è sempre più impegnata nella partecipazione a fiere specializzate e workshop che, ogni anno, si tengono in tutta Europa. E rappresentano la vetrina ideale per proporre mete tradizionali e novità tagliate su misura per i viaggiatori stranieri.
Fra queste ci sono i pacchetti che comprendono il volo, sempre più richiesti in Italia come all'estero. Le fiere di Utrecht, Vienna, Oslo, Stoccarda e Madrid (a gennaio), quelle di Bruxelles e Monaco (a febbraio), le fiere e i workshop di Mosca, Goteborg e Lugano e l'Itb di Berlino (a marzo), e ancora i workshop di Londra, Vienna, e Praga (ad aprile), quelli di Amsterdam e Madrid (a maggio), la Top Resa di Parigi (a settembre), il Wtm di Londra e i workshop di Parigi e Varsavia (a novembre) sono gli impegni principali nell'ambito del turismo estero dell'assessorato, che vede proprio nel turismo europeo un'occasione per uscire da una crisi che il settore sta comunque sentendo.
In questo quadro, molto soddisfacente è il rapporto con il turismo britannico. «Il mercato britannico è uno dei nostri capisaldi - prosegue l'assessore - e ha il vantaggio di collegamenti aerei frequenti e a basso costo. Nell'ultimo triennio, complici la recessione economica mondiale e l'indebolimento della sterlina nei confronti dell'euro, i flussi dal Regno Unito sono in frenata ma hanno garantito una media di 65mila arrivi per oltre 300mila presenze, diversificate nel tempo e nello spazio.

Caratteristica degli inglesi, infatti, è la scelta di più vacanze brevi nei mesi di spalla. Per rafforzare la nostra influenza è necessario, però, puntare sull'alta qualità dei servizi, pacchetti all inclusive e una forte azione sul web, dove metà dei turisti britannici programma le vacanze».

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