Sì ai rimborsi dell’Asl, la Santa Rita riparte

È terminata la quarantena per i lavoratori della Santa Rita: da martedì la clinica riapre i battenti e tutti sono già pronti a tornare in corsia.
Dieci giugno scorso, il giorno dopo lo scandalo la Regione blocca a tempo indeterminato la convenzione con l’ospedale che per tutti è diventato la clinica degli orrori. I pazienti vengono dirottati in altre strutture e ai lavoratori resta solo una promessa: la garanzia del pagamento dello stipendio fino a luglio. Ansia e preoccupazione: c’è chi comincia a guardarsi attorno e chi non si rassegna e inizia a protestare. Gli occhi puntati verso gli uffici di Corso Italia 19, perché l’ultima parola spetta solo all’Asl, ma il direttore generale chiede tempo per avere tutte le garanzie necessarie dalla nuova amministrazione, guidata dall’avvocato Luigi Colombo.
Ieri il tam tam di telefonate è cominciato alle 16. «L’ho appena saputo - rivela il dottor Luigi Maculotti, primario del Pronto soccorso di via Jommelli -: finalmente possiamo tirare un sospiro di sollievo». Poi il suo telefono si fa incandescente, una chiamata dietro l’altra, «perché ora bisogna avvisare tutti: martedì si comincia». Sei pagine nero su bianco, il contratto firmato ieri da Asl e Casa di cura Santa Rita stabilisce un riaccreditamento graduale, soggetto ad una serie di verifiche e controlli che avverranno secondo una tabella di marcia già stabilita. Sotto la lente di ingrandimento dell’Asl finiranno alcuni interventi tecnici nell’edificio e altri di tipo strutturale. Il protocollo recita: «La Asl effettuerà controlli sul possesso e il mantenimento dei requisiti organizzativi di accreditamento..., verifiche a campione sui titoli posseduti dal personale medico e sui registri di sala operatoria...». Fissato anche un budget per le prestazioni di ricovero: «Per l’intero 2008 sarà pari a 25milioni e 125mila euro», a cui vanno sommate delle quote aggiuntive subordinate al raggiungimento di singoli obiettivi. «Sono molto contento per i lavoratori - afferma Emilio Didonè della Cisl - ora però è arrivato il momento di cambiare le regole di accreditamento per il sistema sanitario nazionale». «Siamo pronti a migliorarlo - risponde l’assessore Luciano Bresciani - ma non c’è alcun bisogno di cambiarlo».

È soddisfatto per l’accordo Bresciani: «Ringrazio la dottoressa Cantù e l’avvocato Colombo per la collaborazione: insieme abbiamo raggiunto un equilibrio di sicurezza e ora alla Santa Rita non si potrà più verificare niente di simile».

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