Sì al piano economico, c'è intesa sul clima

I Grandi approvano il piano economico anti-crisi. I punti più importanti: il "no" al protezionismo, l’importanza del lavoro, la lotta ai paradisi fiscali. Trovato l'accordo sul clima: contenere entro i due gradi centigradi l’aumento della temperatura (i punti del patto). Manca l'intesa sulla soglia del 50% per i tagli di Co2. Il G8 condanna all'unanimità Iran e Nord Corea

Sì al piano economico, c'è intesa sul clima

L'Aquila - I Grandi hanno approvato la dichiarazione del G8 relativa all’economia globale. Tra i punti più importanti, il "no" al protezionismo, l’importanza del lavoro, la lotta ai paradisi fiscali. Il "global legal standard", il codice di regole globali fortemente sostenuto dalla presidenza italiana di turno del G8, ha tratto spunto dalle dodici tavole stilate dall’Ocse assieme al lavoro dei tecnici dell’Economia. Approvata anche la dichiarazione finale su "Sviluppo e Africa" per una globalizzazione sostenibile.

L'impegno preso dai Grandi I Paesi del G8 si impegnano a lavorare per "assicurare una stabilità finanziaria globale" ed "eque condizioni competitive internazionali". Il G8 sottolinea "la necessità di un quadro globale rafforzato per la regolamentazione e la supervisione finanziaria", promuovendo "coerenza tra norme contabili e prudenziali", creando "strumenti adeguati per affrontare la pro ciclicità" e assicurando una "visione globale di tutte le attività ed entità sistematicamente significative. Secondo il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, il percorso per la definizione delle nuove regole globali, il cosiddetto global legal standard, "è stato dato oggi un colpo di manovella".

Segnali di stabilizzazione I Grandi della Terra ritengono che permangano "rischi significativi" per l’economia globale, e in quest’ottica nuove strategie di crescita dovranno essere decise una volta avviata la ripresa. Nella dichiarazione, si legge che "nonostante ci siano segni di stabilizzazione e il sentimento di fiducia si stia rafforzando, la ripresa economica non è ancora avviata e le condizioni congiunturali sono ancora stagnanti". Nessuna menzione invece sulla nuova moneta della riserva globale alternativa al dollaro, e caldeggiata soprattutto dalla Cina. Nella dichiarazione, si fa soltanto cenno a "squilibri" globali. Squilibri che, si legge nella dichiarazione, vanno governati sempre al fine di "una ripresa stabile e sostenibile nel lungo termine". Infine, la dichiarazione prevede un richiamo forte alla necessità di resistere a qualsiasi tentazione di "protezionismo" ma di considerare la dimensione sociale della crisi, mettendo la persona al primo posto.

Lotta ai paradisi fiscali Lotta ai paradisi fiscali e confronto sulle misure per il rimpatrio dei capitali. Sono questi gli impegni che i Grandi assumono sul fronte del contrasto all’evasione. "Non possiamo continuare a tollerare - si legge nella dichiarazione - grossi ammontari di capitali nascosti per evadere il fisco". Tanto più in questo momento di crisi dove il ruolo della fiscalità ha un peso significativo. Primario su questo fronte il ruolo dell’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico. Nel doumento si fa poi riferimento a ipotesi di misure per agevolare il rimpatrio ei capitali, il cosiddetto "scudo" fiscale. "Diversi Paesi stanno attuando strategie - prosegue la dichiarazione - per favorire il rimpatrio volontario dei patrimoni detenuti in giurisdizioni non cooperative e si sente la necessità di definire un quadro di discussione per i Paesi interessati".

Tremonti: "Servirà tempo" "L’Italia ha contribuito in vario modo all’idea fondamentale, iniziale" del G8 sui global legal standard, "poi il processo si è sviluppato con tutti gli altri. Noi abbiamo posto la questione delle regole per l’economia che può essere migliore solo con i valori e l’etica". Il ministro Tremonti fa sapere che "il cammino è iniziato a gennaio di quest’anno" e che quindi "si tratta in senso politico di un tempo minimo finora". "Già oggi c’è stata un’accelerazione enorme e credo che servirà ancora un pò di tempo", spiega il titolare di via XX Settembre che crede "sia giusto così, anche perchè tutti devono essere convinti della necessità di codici di regole". Tremonti spiega che "c’è il massimo livello di consenso dei capi di stato e di governo su questo lavoro che deve proseguire: non è che le regole le scrivi di colpo, ci vorrà ancora tempo ma diciamo che il colpo di manovella è stato dato oggi. Credo che sia una cosa fondamentale, non c’è mai stato un tentativo così finora".

Dichiarazione "Sviluppo e Africa" "Dobbiamo creare le condizioni per intensificare il commercio globale e l’investimento, ponendo la crescita mondiale su un percorso più solido e minimizzando l’impatto della crisi sulle popolazioni vulnerabili". I Grandi trovano la quadra anche sulla dichiarazione finale su "Sviluppo e Africa". Per una globalizzazione sostenibile e inclusiva, gli Otto si impegnano dunque a mitigare l’impatto della crisi economica mondiale sui Paesi poveri e a "rinnovare tutti gli impegni verso i Paesi poveri, in particolare verso l’Africa" e gli sforzi per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo onu del millennio entro il 2015. Proprio per questo, è necessario per i Grandi porre "l’agricoltura e la sicurezza alimentare al centro dell’agenda internazionale".

Gordon Brown: bene Berlusconi "Silvio Berlusconi ha fatto la cosa giusta a portarci in questo luogo in cui abbiamo potuto vedere le devastazioni del terremoto e gli sforzi per ricostruire", ha detto a Sky Tg24 il premier britannico Gordon Bronw dopo la conclusione del G8. Poi, in un incontro con i giornalisti, Brown si è detto "molto soddisfatto" dei progressi fatti sinora all'Aquila ed ha affermato che questo vertice, come lui stesso aveva suggerito, ha "suonato l'allarme" sullo stato dell'economia mondiale. Brown ha affermato che il G8 ha portato avanti temi affrontati lo scorso aprile al G20 di Londra ed ha tracciato i parametri per il nuovo incontro G20 previsto per la fine di settembre a Pittsburgh, negli stati Uniti. Come era stato anticipato da Downing Street, il premier bratiannico ha detto che è su vari fronti che i paesi maggiormente industrializzati e le economie emergenti si dovranno impegnare.

Tra i più importanti Brown ha citato una riforma del sistema bancario e dell'architettura della finanza internazionale e un intesa con i paesi produttori di petrolio per limitare le "incredibibili fluttuazioni" cui il prezzo del greggio negli utlimi mesi è stato soggetto. Brown ha poi sottolineato che sarà importante agire in difesa dell'occupazione, con particolare attenzione ai giovani. 

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