S. Rita e il gioco delle proporzioni

Una mostra pensata, dedicata e realizzata in virtù della location che la ospita: l’ex chiesa di Santa Rita, a pochi metri da piazza Campitelli. L’esposizione «Divina Proporzione» di Luigi Marchione nasce infatti da un interesse particolare dell’artista e dal suo studio della pianta circolare della struttura architettonica barocca realizzata da Carlo Fontana.
E così nella sala trovano posto i vari pannelli dipinti da Marchione che insieme formano un’opera unica. Le diverse angolature della chiesa, gli architravi, i timpani animano le tele realizzate con la tempera all’uovo ma anche con materiali di recupero come ferro bruciato e rame. Così le pennellate di colore sono accompagnate da collage di pezzi di testi scritti a mano, sovrastrutture di legno o di metallo.
Un ruolo particolare è assegnato anche alle luci, una illuminazione molto forte che non viene utilizzata per mettere in primo piano le opere di Marchione, ma posizionata così da rendere luminosa la chiesa e sottolineare la circolarità della pianta. Non manca l’utilizzo della sonorità con l’acoustic room dei Made in Heaven, costola sonora formatasi sulle teorie estetiche di Jeff Koons.
Comunque l’immagine centrale dell’esposizione, posizionata a terra, al centro della sala, è quella di Santa Rita cui l’edificio, un tempo luogo di culto, era dedicata, che in questo modo appare circondata dagli altri quadri che riprendono particolari della struttura, tredici in totale.
Per Marchione si tratta di un ritorno alle origini, l’artista, infatti nasce come pittore anche se attualmente è apprezzato soprattutto come scenografo.

Nel cinema ha collaborato con validi registi da Francesca Archibugi a Carlo Verdone, in teatro, invece, ha realizzato numerosi allestimenti per Franco Zeffirelli.
L’esposizione, curata da Claudio Crescentini, potrà essere ammirata gratuitamente fino al prossimo 12 ottobre, dal lunedì al venerdì, tra le 10 e le 18.

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