Sabbionare, le Marche nel bicchiere

L e Marche non smettono di stupirci. Regione tra le più appartate d'Italia anche nel mondo del vino, malgrado alcune chicche che se fossero prodotte in altri più rinomati territori sarebbero da copertina.

Esempio di questa eccellenza è l'azienda Sabbionare, nel territorio dei Castelli di Jesi. Una piccola realtà di famiglia, nata da un vigneto lasciato da Giuseppe Paolucci al figlio Sauro e alla nuora Donatella che questi ultimi hanno trasformato in un gioiello. Il punto di svolta nel 1998, quando la costruzione di una moderna cantina segnò il passaggio dalla vinificazione per uso domestico a quella destinata al mercato.

I vigneti, che coprono 24 ettari e sono distribuiti tra i comuni di Montecarotto (dove i terreni sono assai sabbiosi), Poggio San Marcello, Serra de' Conti e Cupramontana, sono gestiti secondo un regime orientato al biologico ma senza certificazione: concimi organici, la lavorazione dei terreni con sovescio di favino, la potatura interamente manuale, la vendemmia in cassetta per i prodotti di pregio fanno di Sabbionare un'azienda all'avanguardia nella sostenibilità.

I vini sono un pugno, di qualità media davvero notevole.

Naturalmente l'enfant du pays è il Verdicchio, declinato in due edizioni: El Filetto è la versione base, con profumo fresco e fragrante e una bocca piacevolmente sapida; il Sabbionare, dall'elegante bottiglia alsaziana, è la versione Superiore, che si giova di uve che arrivano da vigne dall'esposizione privilegiata, e che hanno un pronunciato residuo zuccherino che però la spina acida rende assolutamente piacevole. Un vino longevo che si presta ad abbinamenti piuttosto impegnativi per un bianco. Tra i rossi l'Igt Sabbionare da uve Montepulciano e Merlot e il Rosso Piceno Ribotta (Montepluciano e Sangiovese).

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