Riccardo Cervelli
A volte, l'aria che si respira in casa è più inquinata di quella della strada. Colpa di vari fattori, che si possono contrastare se si conoscono. Si va dalle colle alle vernici di scarsa qualità, dai deodoranti low cost agli incensi e alle candele. Come minimo bisognerebbe ricordarsi di arieggiare di tanto in tanto l'abitazione (ma non sempre è possibile farlo a sufficienza), ma oggi ci vengono incontro anche soluzioni all'insegna della tecnologia e di un rinnovato rapporto con la natura.
Per quanto riguarda la tecnologia, la Faber di Fabriano (Gruppo Franke), antesignana nel mondo delle cappe per cucina nel 1955, dimostra come anche il settore in cui opera può giocare un ruolo da protagonista nel contrasto più efficace, scientifico e senza compromessi con l'estetica, dell'inquinamento indoor. «Da un paio d'anni - racconta Dino Giubbilei, direttore marketing di Faber - abbiamo iniziato un'attività di riposizionamento sul mercato per essere percepiti non solo come pionieri e specialisti delle cappe da cucina, ma come una società esperta a 360 gradi del trattamento dell'aria negli ambienti indoor. Non è nostra intenzione abbandonare la focalizzazione sulla cucina - in particolare quella sulle cappe e sui piani di cottura - ma non escludiamo la possibilità di ampliare il raggio d'azione, sempre partendo dall'ambiente cucina. È uno degli obiettivi che perseguiamo anche con un team di innovazione che abbiamo creato all'interno di PoliHub, nell'incubatore del Politecnico di Milano. Per quanto riguarda le nostre categorie di prodotto tradizionali, studiamo nuove soluzioni contro l'inquinamento indoor, che, va ricordato, non include solo la qualità dell'aria ma anche il rumore. Un nostro obiettivo è offrire ai clienti soluzioni che includono sensoristica e meccanismi che si autoregolano per mantenere sano e piacevole l'ambiente della cucina, oltre ad aiutare nella preparazione dei cibi».
Giubbilei sottolinea che, per innovare, Faber cerca ispirazioni anche dalla natura. Ne è un esempio il motore di aspirazione Nautilus, che ricorda una conchiglia.
Già, la natura. Un bene cui riconosciamo un ruolo fondamentale nell'ambiente esterno, che oggi scopriamo poterlo avere anche nell'ambiente domestico. «Le piante - spiega la green designer Sonia Santella - ci aiutano a depurare l'aria negli appartamenti e negli uffici. Le piante catturano attraverso le foglie le sostanze inquinanti come le polveri sottili, la formaldeide o i solventi, le metabolizzano e le trattengono». Tra le piante più consigliate, filodendro, spatifillo, dracaena marginata, anturio, monstera e felci.
«Se potete - conclude - non lasciate le piante isolate, ma create degli habitat con più esemplari. Stando insieme, le piante si rafforzano e rinvigoriscono». Un buon modo per unire l'utile della depurazione dell'aria, con il dilettevole di una vista piacevole.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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