Una terapia per tutti. Basta con cure pre-confezionate, ma vere e proprie cure "tarate" sul singolo paziente. "No al trattamento per il diabete a taglia unica, sì a quello che tiene conto di una serie di caratteristiche del paziente" dice Stefano Del Prato, presidente della Fondazione Diabete Ricerca della Società Italiana di Diabetologia.
"In futuro - spiega ancora Del Prato - useremo indicatori facilmente acquisibili da un prelievo di sangue o un campione di urine", per il momento, però si è costretti a utilizzare ancora un metodo empirico, per tentativi. Si segue la "regola dell'alfabeto" ABCDE, cioè si tiene conto di età, peso, complicanze, durata della malattia ed educazione del paziente. In questo modo si rileva una gamma di possibili cure che vengono sottoposte al paziente in modo quasi sperimentale.
Del Prato sostiene però che in un futuro recente arriveranno dei "marcatori genetici" che informeranno "sia sulla possibilità di risposta ad un certo tipo di trattamento, sia sul possibile rischio di effetti collaterali di una terapia".
Queste ricerche svolgono un ruolo di primo piano nella farmacologia italiana e internazionale. Il paziente diabetico, infatti ha un rischio di mortalità cardiovascolare doppio rispetto ad un soggetto senza diabete.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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