Alla fine anche il Movimento 5 Stelle strizza l'occhio a Enrico Letta. In questi giorni la sinistra è tornata a spingere il tema dello ius soli, chiedendo a tutti i partiti di trovare una mediazione in Parlamento per permettere a determinati immigrati di acquisire la cittadinanza italiana. Il dibattito si è acceso dopo le vittorie azzurre alle Olimpiadi, con il presidente del Coni Giovanni Malagò che ha sponsorizzato lo ius sportivo: "Non riconoscerlo è aberrante, folle". Parole che hanno preceduto quelle di Luciana Lamorgese, che non ci ha pensato due volte per sollecitare un compromesso perché "questi ragazzi devono sentirsi parte integrante della società".
L'apertura dei 5 Stelle
Ed ecco che nel giro di poco tempo pure i grillini non si sono sottratti dal tendere la mano al segretario del Partito democratico. In effetti un'apertura è arrivata grazie alle dichiarazioni del pentastellato Davide Crippa, secondo cui la discussione che di recente si è aperta sul tema della cittadinanza "richiede risposte concrete e condivise". Così il capogruppo M5S alla Camera ha lanciato l'idea dello ius scholae, ovvero il diritto per i ragazzi figli di immigrati di diventare cittadini italiani dopo aver completato un ciclo di studi.
"Può rappresentare un'importante soluzione", è la tesi di Crippa. Che ha ricordato come oggi nelle scuole italiane studino con i figli italiani circa 800mila bambini e ragazzi privi della cittadinanza italiana: "Non numeri, ma persone e storie che ci impongono di proporre e ottenere soluzioni e non di girare la testa dall'altra parte eludendo la questione". Da qui la decisione di aprire alla questione della cittadinanza: "Il Movimento 5 Stelle non si tira mai indietro quando si parla di diritti e non intende farlo neanche stavolta".
Ma c'è la fronda dei big 5S
La posizione di Crippa però deve fare i conti con le ultime parole di alcuni big 5 Stelle. Ad esempio la grillina Paola Taverna, vicepresidente del Senato, non ha di certo indossato i soliti abiti degli ultras rossi. Anzi, ha invitato a rivalutare gli indici di priorità dopo i danni provocati dalla pandemia: "Questo argomento ogni tanto è usato in maniera pretestuosa e credo che nell'attuale situazione politica ci siano altre priorità".
Sulla stessa linea Virginia Raggi, sindaco di Roma, che si è espressa chiaramente: "Lo ius soli non è una priorità perché la priorità è il lavoro. Abbiamo capito che questi sono temi da trattare a livello comunitario, altrimenti non se ne esce".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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