È possibile mantenere vivo un fegato all’esterno di un corpo per circa una settimana.
Per perseguire questo obiettivo è stata creata un’innovativa macchina. Creata da un’equipe di ricercatori di Zurigo. Lo studio dettagliato su questa potente macchina è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Biotechnology. Il progetto accurato della macchina che consente di mantenere vivo il fegato per una settimana. è stato sviluppato in un periodo di quattro anni da un gruppo di chirurghi, biologi e ingegneri.
Questa innovazione nel campo dei trapianti apre la strada a molte nuove applicazioni della chirurgia e dei tumori. È in grado di aiutare i pazienti senza far ricorso ad innesti epatici disponibili. La ricerca svizzera fa parte del progetto Liver4Life, sviluppato dai ricercatori dell’ospedale di Zurigo, dal Politecnico federale di Zurigo (ETH) e dal Wyss di Zurigo. Per la comunità scientifica questo successo rappresenta un grande traguardo. La macchina di perfusione sviluppata fornisce al fegato l’apporto di ossigeno e le sostanze chimiche necessarie per resistere più tempo rispetto a dodici ore come era previsto fino ad ora. In questo studio iniziale sei su dieci fegati danneggiati sono tornati ad essere funzionali dopo una settimana di perfusione.
Il prossimo passo sarà usare questi organi per il trapianto. I ricercatori di Zurigo che hanno lavorato a questo studio sono intenzionati ad aprire la strada per lo sviluppo di nuove tecniche di trapianto per i pazienti affetti da cancro o da malattie epatiche gravi. Spesso per queste patologie non sono previste tante alternative. In caso di cancro al fegato, ad esempio, è possibile rimuovere chirurgicamente la parte malata dell’organo. Grazie alla capacità del fegato di rigenerarsi questa parte di organo rimossa si ricostituirà efficacemente. In alcuni casi però il tumore è troppo esteso. Purtroppo in pazienti con condizioni gravi ed estreme non si può procedere alla regolare resezione. Grazie alla nuova tecnica di perfusione sarà invece possibile recidere un piccolo pezzo sano di fegato del paziente. Si farà crescere nella macchina per la perfusione per circa una settimana per poi trapiantarlo, al posto del fegato malato.
La nuova strategia potrà essere usata anche quando i pazienti ricevono il fegato da un donatore, ossia in caso di trapianto allogenico.
L’uso della macchina sarà possibile anche in caso di malattie epatiche croniche allo stadio terminale. Persino i fegati danneggiati o grassi provenienti da persone decedute, durante la perfusione per diversi giorni possono ritornare ad essere sani e perfettamente funzionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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