San Giorgio è razzista E il Comune cambia il simbolo di Genova

San Giorgio è razzista E il Comune cambia il simbolo di Genova

Roberta Bottino

Un pesce d'aprile coi fiocchi ha lasciato a bocca aperta i genovesi che ieri si sono imbattuti in finti manifesti comunali nei quali si leggeva, che con delibera n. RM 3131 del 12 gennaio 2006, il consiglio comunale aveva deciso la «sostituzione del simbolo e della bandiera di Genova». Panico, confusione, rabbia, e c'è stato persino chi, come il signor Luigi, non pensando che quei manifesti fossero fasulli, ha subito chiamato la nostra redazione per protestare. «Stavo passeggiando in piazza Manin - dice - quando ho visto quel comunicato del Comune. Ho iniziato a leggere per filo e per segno ogni parola e non ho assolutamente pensato a uno scherzo. Era davvero fatto bene, c'era persino il numero e la data della delibera. Pensavo alla storia della nostra bella bandiera, e al pensiero che il sindaco volesse cambiarla mi sono venuti i brividi». Ad abboccare al pesce d'aprile sono stati anche gli stessi consiglieri comunali, che lì per lì sono rimasti perplessi.
«Dopo avre letto il manifesto - racconta Roberto Delogu dei comunisti italiani - ho capito che era finto, anche perché c'era la firma di un segretario generale di Tursi che non conosco, e poi per il sindaco c'era scritto Giuseppe Pericù con l'accento. Sinceramente però, il primo pensiero che mi è balenato alla mente è stato il fatto che la civica amministrazione aveva fatto attaccare i manifesti al di fuori degli spazi comunali». Uno scherzo partorito non si sa ancora da quale «mente diabolica», ma quel che è certo, chi l'ha organizzato è stato attento ad ogni parola. Questo si leggeva sulle locandine: «Si è rilevato come il simbolo della bandiera di Genova possa ledere la sensibilità delle comunità islamiche, rispecchiando insegne in uso durante le crociate, e come analoga divisione del resto sia stata da tempo già adottata dalla Croce Rossa Internazionale. Si è quindi bandito un concorso per trovare un nuovo simbolo e un nuovo vessillo rispettosi del carattere multiculturale e aconfessionale della città». Apriti cielo. Il capogruppo della Lega Nord Edoardo Rixi presenterà un'interrogazione urgente per chiedere al sindaco se in realtà non ci sia da parte della giunta l'intenzione di arrivare in futuro ad una simile decisione. «I manifesti erano uno scherzo - dice Rixi -, ma non è la prima volta che tra i corridoi di Palazzo Tursi si parla di questo possibile cambiamento, visto che in passato il sindaco aveva già pensato di togliere la Lanterna come simbolo di Genova e che sulla bandiera creata per il 2004 non c'era neppure un richiamo alla nostra città e alla nostra storia».
Il 1 aprile del 2006 quindi ha sollevato un polverone di polemiche. C'è chi ha accusato malori, chi ci ha riso sopra, e anche chi ha sognato un bel premio in denaro.

«La cittadinanza tutta è chiamata ad esprimere le proprie preferenze - chiosava il manifesto - e tra i primi cento votanti sarà sorteggiato un premio di 10.000 euro. Ad ogni cittadino e straniero residente sarà possibile depositare proposte realizzate in formato A4 (...) All'autore della migliore sarà riconosciuto un premio di 20.000 euro».

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