
Sarà la giornata decisiva per il futuro dello stadio Meazza e del quartiere di San Siro. È prevista, infatti, per oggi la presentazione della prima offerta ufficiale di Inter e Milan per l'acquisizione dell'area, stadio compreso, che sarà oggetto di rinnovamento con la costruzione di un nuovo impianto e la demolizione di gran parte del Meazza.
I tempi sono strettissimi e l'operazione, se andrà a buon fine, dovrebbe concludersi entro l'estate: a novembre, infatti, scatterà il vincolo sul secondo anello dello stadio. Unico modo per aggirare il vincolo è cedere il Meazza, di proprietà del Comune, a privati, in questo caso Inter e Milan. Proprio per questo il sindaco ha chiesto alle squadre di accelerare rispetto alla data proposta del 20 marzo per la presentazione dell'offerta di acquisto. Eccoci a oggi.
«Speriamo in settimana di ricevere l'offerta delle squadre - ha detto il sindaco ieri mattina -. Milan e Inter stanno finalizzando i documenti e nel momento in cui riceveremo il piano economico finanziario lo esamineremo. Immagino che sarà qualcosa di corposo, ci prenderemo qualche giorno per osservarle, per analizzarle, rifererò in Consiglio Comunale e poi vedremo come procedere».
Qualche giorno fa il presidnete dell'Inter Beppe Marotta aveva ribadito il concetto: «Il Meazza è lontano dai migliori standard internazionali, è una zavorra di cui l'Inter si deve liberare al più presto. Siamo sulla strada giusta e confidiamo che il percorso, che vede Inter e Milan procedere insieme si completi in tempi ragionevoli a beneficio del Paese, che intende organizzare i Campionati Europei Uefa nel 2032, della città, dei nostri tifosi e degli azionisti».
Per quanto riguarda il cronoprogramma valutato il piano di fattibilità delle squadre, si dovrà pubblicare un avviso pubblico per verificare l'eventuale interesse di altri soggetti o enti all'acquisto dell'area da 280mila metri quadri, poi l'eventuale vendita. I lavori dovrebbero partire all'inzio del 2027 - dopo le Olimpiadi di cui si ospiterà la cerimonia - per concludersi nel 2030.
Attenzione, però, lo studio di fattibilità non è il progetto esecutivo e quindi è molto generico e tratta di volumetrie, superfici e funzioni. Certo, il tema delle volumetrie è forse il più delicato, dal momento che l'opposizione interna è dietro l'angolo, a partire da ambientalisti e Pd che stanno bloccando il Salva Milano in Senato e che di fronte a volumetrie eccessive potrebbero mettersi nuovamente di traverso. Mettendo in difficoltà il sindaco che, dopo 6 anni, spera di vedere la conclusione di una delle vicende più importanti e pù intricate dell'urbanistica milanese.
Il progetto prevede la costruzione del nuovo stadio e successivamente l'abbattimento parziale del Meazza. Dei 280mila metri quadri di area 100mila saranno destinati a edifici commerciali, uffici e hotel. Il nuovo impianto avrà una capienza di 71.500 posti, di cui 13mila destinati a ospitalità e posti premium. L'investimento è di oltre il miliardo di euro e include 55mila metri quadrati di verde e 72mila metri quadri di parcheggi. L'area e lo stadio sono stati valutati per 197 milioni di euro.
Ma ieri è andato in scena, non a caso, in consiglio comunale il dibattito sull'odg dei Verdi e della delibera di iniziativa consigliare che hanno messo ancora una volta in luce le fratture all'interno della maggioranza.
La delibera firmata da Fedrighini (Gruppo Misto) chiede il lancio di un bando internazionale di progettazione per la ristrutturazione del Meazza, dopo il naufragio della proposta di Webuild. «Una mossa scaltra di buttare la palla in tribuna da parte della maggioranza captanata dal pd» osserva Alessandro de chirico, consigliere di Fi. la delibera è stata bocciata con 27 no e 7 si.
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