Sanità, in arrivo il mini-rimborso per chi ha pagato di più il ticket

La Asl 1 invia un assegno di 10 euro ai pazienti che ne hanno sborsati 67 per un pap-test

Sanità, in arrivo il mini-rimborso per chi ha pagato di più il ticket

Dopo la denuncia del Giornale, relativa ai prezzi praticati nelle strutture che fanno capo all’Azienda Sanitaria Locale Provincia di Milano 1, quella che comprende i distretti sanitari di Magenta, Abbiategrasso, Castano Primo, Garbagnate Milanese, Rho, Legnano e Corsico, i responsabili, bacchettati dalla Regione, con molto imbarazzo corrono ai ripari e avviano i rimborsi agli utenti.
Ma solo parziali, nonostante la disapplicazione delle norme di legge. Infatti, a quanti da gennaio hanno effettuato un Pap Test presso i consultori dei vari Distretti, giungerà una comunicazione con accluso un assegno di 10 euro.
Per gli altri 20 euro, che le donne hanno pagato in più, impropriamente, per il momento non se ne parla. Perdura pertanto la situazione paradossale, visto che fra le Asl provinciali, la Milano 1 è l’unica a chiedere alla gente così tanti quattrini: 23 euro per la visita e 10 per il ticket sulla prestazione; 2,84 euro per il prelievo del campione e 10 euro per il ticket; 11,93 euro per la lettura dell’esame ed altri 10 euro di ticket. Per un totale di euro 67, 77, contro i 37,77 che si pagano in tutti gli altri consultori lombardi, dove all’utenza è chiesto soltanto il costo di visite e prelievi, senza alcun balzello, con un risparmio complessivo di 30 euro.
La Direzione generale Famiglia e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, dopo aver appurato il fatto, ha immediatamente inviato al Direttore Generale dell'Asl Milano 1, Maria Cristina Cantù, una nota in cui si ribadisce che per tali visite, il ticket statale di 10 euro non deve essere applicato. «In pratica – ha precisato il Direttore generale Umberto Fazzone - il comportamento corretto è quello seguito da tutte le altre Asl lombarde, che appunto non applicano il ticket di 10 euro sulla visita ginecologica, in quanto si svolge in un servizio di libero accesso e quindi senza la prescrizione del medico di medicina generale. Insomma, non essendoci necessità della ricetta non si paga il ticket statale di 10 euro».
Ticket che, nel caso di campagne di prevenzione che coinvolgono determinate fasce di popolazione o per altri screening organizzati dalle Asl, non si applica neanche sul Pap Test, che è soggetto al solo pagamento della tariffa di 14,77 euro.
«L'altro errore dall'Asl Milano 1 è inoltre quello di separare il prelievo dalla lettura del Pap Test, applicando ben due volte il ticket statale di 10 euro su due fasi indivisibili di una stessa prestazione – conclude il Direttore regionale - . Dopo questa precisazione, successiva a numerose circolari e riunioni di lavoro in cui i termini della questione sono già stati affrontati con tutti i direttori generali delle Asl lombarde, si può ritenere che le prestazioni consultoriali dell'Asl Milano 1 possano uniformarsi a quanto avviene nel resto della Regione».


Quindi niente più odiosi e illegittimi balzelli, a carico di tante donne che si rivolgono ai consultori familiari, dove un tempo le prestazioni erogate avvenivano in maniera gratuita, divenute invece a pagamento dallo scorso gennaio.

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