Sanremo, Borea e l’altra Veronica

(...) La sua forte presenza si era avvertita già dal giorno della nomina della giunta. «Mi sono fatto consegnare una rosa di nomi dai vari partiti che compongono la maggioranza, poi mi sono ritirato in casa e con mia moglie abbiamo scelto gli assessori». Queste erano state le parole di Claudio Borea durante la conferenza stampa in cui aveva svelato chi fossero i suoi assessori. Non erano state poche le persone rimaste colpite dall’ufficializzazione della funzione della consorte. «Se esce la figura della sindachessa siamo finiti» avevano detto tra i denti alcuni esponenti di maggioranza.
Proprio allora era nata la crisi politica sanremese, con Borea che, la sera prima della conferenza stampa, aveva gelato i suoi consiglieri di maggioranza: «Chi entra in squadra? Lo saprete domani insieme ai giornalisti, non un minuto prima». Immediata l’uscita dalla maggioranza di Loris Masselli, seguito dopo pochi giorni da Giuseppe Riotto. La moglie Veronica poi lo ha accompagnato durante questi due anni e mezzo di amministrazione, presenziando a tutti i consigli comunali tra il pubblico. Spesso capitava che chiamasse fuori dall’aula il marito per conversare con lui sull’andamento delle discussioni. E veronica non era passata inosservata anche alla conferenza stampa del novembre scorso, quando il sindaco annunciò di aver aperto una crisi «al buio» di 15 giorni, crisi che poi chiuse nonostante le consultazioni non avessero dato esito positivo.
Borea ha parlato della moglie e del ruolo che ha nelle decisioni politiche anche martedì scorso, quando ha motivato le sue dimissioni da sindaco di Sanremo: «Ne abbiamo discusso anche con i gruppi e c’erano orientamenti diversi. Io, però, ho ritenuto giusto farlo nell’interesse della città.

Anche mia moglie ha influito in questo senso, diciamo che ho fatto una consultazione famigliare». Insomma un carattere forte e una personalità spiccante che, dicono i maligni, ha sopperito le timidezze e le ombrosità del marito. A ogni Veronica il suo ruolo.

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