Le pagelle dei cantanti in gara mercoledì 8 febbraio.
Bianca Atzei: Ora esisti solo tu 5
Il brano di Kekko dei Modà non consente a Bianca Atzei di decollare, risultando una bella palestra di stile per una voce graffiante e ambrata. Manca il colpo finale e lei rimane tra color che son sospesi.
Michele Bravi: Il diario degli errori 4/5
Il titolo più bello corrisponde a uno dei brani più inconcludenti. Forte di una enorme quantità di social tifosi, si piazzerà bene. Ma il cantato non convince e il testo va bene a 60 anni, non a 22.
Gigi D'Alessio: La prima stella 6,5
Il figlio racconta gli ultimi 30 anni alla mamma che non c'è più. Testo pieno di immagini e qualche retorica, però funziona. Dal punto di vista musicale e degli arrangiamenti, il suo migliore da tanto tempo.
Francesco Gabbani: Occidentali's Karma 5/6
Un bel gioco dura poco. L'anno scorso aveva stra-convinto con "Amen", quest'anno esagera con un simil Battiato post moderno che ha un bel ritmo ma non stupisce.
Chiara Galiazzo: Nessun posto è casa mia 6/7
Chiara è finora una delle grandi incompiute. Grande voce e bella dinamica ma repertorio (e scelte) drammatiche. Mauro Pagani l'ha aiutata a trovare un brano che la riposiziona. Non vince ma convince.
Marco Masini: Spostato di un secondo 7,5
Ci sarà anche la mano di Zibba e Calvetti ma questo Masini è superlativo a bordo di un arrangiamento quasi elettronico e un testo pieno di auto citazioni e rimandi. Missione compiuta.
Nesli/Alice Paba: Do retta a te 4
Nesli ha una bella poesia e ha saputo costruirsi un mondo tutto suo. Però qui avrebbe convinto di più da solista. L'accoppiata con Alice Paba fa un danno a lui, a lei e alla canzone.
Raige/Giulia Luzi: Togliamoci la voglia 7
Una coppia inedita che funziona. E il testo più provocante del Festival visto che la voglia da togliersi è proprio quella là. Musicalmente non esaltante ma con ritmo e una bella sintonia vocale.
Sergio Sylvestre: Con te 6,5
Testo scritto da Giorgia senza troppa ispirazione. Però è una palestra nella quale il «gigante buono» Sergio può lasciar volare una voce potente e scura che, se sfruttata ancora meglio, arriverà in alto.
Paola Turci: Fatti bella per te 7
Nuova veste (elettronica). E stessa grinta. Paola Turci, con la Mannoia, qui è tra le migliori a render credibile un brano che è un inno alla consapevolezza femminile. Potrebbe avere vita lunga.
Michele Zarrillo: Mani nelle mani 4
Manca da 9 anni e la sua eleganza interpretativa è molto cresciuta. Però avrebbe potuto scegliere un brano più coraggioso o almeno significativo. Qui è bravo e basta, quasi una colpa in più per un fuoriclasse.
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