La Sardegna va alle urne, ma l'affluenza è in calo

Oltre un milione 450 mila sardi alle urne per eleggere gli otto presidenti delle province, rinnovare i consigli provinciali e 176 consigli comunali. Si vota anche in Sicilia, ballottaggi in Trentino Alto Adige. Nel primo giorno di votazioni l'affluenza è stata in calo in Sardegna e in Trentino Alto Adige

La Sardegna va alle urne, ma l'affluenza è in calo

Milano - Oltre un milione 450 mila sardi al voto per eleggere gli otto presidenti delle province, rinnovare i consigli provinciali e 176 consigli comunali, sei dei quali, con oltre 15 mila abitanti, potrebbero andare al ballottaggio il 13 e 14 giugno. Si dovranno eleggere 2.474 consiglieri, da scegliere tra circa diecimila candidati. Nelle città di Sassari, Quartu Sant'Elena e Nuoro le sfide più attese, anche per la frattura consumata al'interno del Pd nel capoluogo barbaricino, ma la sfida si fa sentire anche a Sestu, Iglesias, Porto Torres. Anche nelle province si aspettano con ansia i responsi delle urne, perchè le fratture si sono consumate in entrambi i poli. Attualmente su otto province, sette sono in mano al centrosinistra, una, Oristano, al centrodestra. Nel primo giorno di votazioni l'affluenzaè stata in calo del 2,7 per cento.

Situazione Sicilia L’unico capoluogo chiamato alle urne è Enna, mentre l’unica provincia esclusa dal voto è Siracusa. In 12 comuni con popolazione superiore a diecimila aitanti sarà adottato il sistema proporzionale; l’eventuale ballottaggio si terrà il 13 e il 14 giugno. In provincia di Agrigento i comuni chiamati alle urne sono 5, nel Nisseno 4 (tra cui Gela), 5 in provincia di Catania, 4 nell’Ennese (compreso il capoluogo), 8 nel Messinese, dove il Comune più popoloso è Milazzo, 12 in provincia di Palermo, 1 nel Ragusano e 2 nel Trapanese. Gli enti che vanno alle urne per la naturale scadenza degli organi sono 32; in 9 si torna al voto perche i sindaci sono stati sfiduciati o si sono dimessi e in uno (Siculiana, nell’Agrigentino) perchè sciolto per mafia nel 2008. Enna, dove è più concentrata l’attenzione, avrà 6 candidati a sindaco e fra loro non ci sarà l’uscnte Rino Agnello (Pd): i democratici candidano Paolo Garofalo, mentre una coalizione composta da Idv e movimenti puntano su Enzo Cimino. Angelo Moceri (centrodestra) sarà appoggiato da Mpa e Pdl "ufficiale", mentre il Pdl-Sicilia (che si ispira alle posizioni del sottosegretario Gianfranco Miccichè) propone Maria Teresa Montalbano. Corre da solo anche l’Udc, con Santi Motta. Infine, la Democrazia cristiana candida Pino Gloria.

Trentino Alto Adige al ballottaggio Giornata di ballottaggio per l’elezione del sindaco in tredici comuni del Trentino Alto Adige. Le sfide su cui si concentra l’attenzione sono soprattutto quelle di Merano e Rovereto. Nella prima si confrontano il sindaco uscente, Guenther Januth della Svp, sostenuto dal Pd, dalla Lista civica Unione per Merano e dall’Idv, e Cristina Kury dei Verdi, che ha l’appoggio di Rifondazione comunista. Al primo turno, due settimane fa, Januth aveva ottenuto il 35,7% dei voti, Kury il 16,6%. A Rovereto sono in corsa il sindaco uscente, Guglielmo Valduga, espressione di un insieme di liste civiche, e il candidato del centro sinistra, Andrea Miorandi. Al primo turno, Valduga, che per il ballottaggio ha l’appoggio anche del Pdl, ha ottenuto il 31,14% dei voti; Miorandi il 32,46. In Alto Adige, si va al ballottaggio anche a Laives, dove la sfida è tra il candidato del centro destra Christian Bianchi, e quella del centro sinistra, Liliana Di fede, e a Bressanone con la scelta fra il sindaco uscente, Albert Puergstaller della Svp, e Walter Blaas dei Freiheitlichen. In Trentino, si vota anche ad Arco, Ala, Baselga di Pinè, Lavis, Ledro, Mori, Predazzo, Storo e Villa Lagarina. In totale, gli elettori chiamati al voto, domani, in tutta la regione, sono 138.383.

Affluenza a picco È risultata decisamente in calo l'affluenza al voto in Trentino Alto Adige dove si è votato per il ballottaggio in 13 comuni, 10 in provincia di Trento e tre in Alto Adige. In Trentino si sono recati al voto il 60% degli aventi diritto (72,52 per cento lo scorso 16 maggio).

In Alto Adige per la prima volta si è scesi sotto il muro del 50%: esattamente il 49,9% (era il 69,93%) anche se manca il dato definitivo di una sezione di Merano il cui peso percentuale, spiegano gli esperti della Regione, può essere in più o in meno dello 0,1%. Domattina iniziano le operazioni di scrutinio dei voti.

 

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica