Scala, ecco le novità del nuovo corso nel segno di Pereira

Scala, ecco le novità del nuovo corso nel segno di Pereira

Autonomia. È un termine che in casa Scala fa tremar i polsi. Perchè rimanda all'idea (purtroppo realtà) di una saga, scandita da perorazioni, conquiste, perdite, insomma estenuanti stop and go. Proprio intorno al nodo autonomia si è svolto il Cda scaligero di ieri. Occasione, poi, per Alexandre Pereira (sovrintendente dal prossimo autunno) di presentare al Cda alcune tessere mancanti della nuova stagione, oggi si confronterà con i sindacati. Spicca la prima assoluta di CO2, opera di Battistelli ispirata a Una scomoda verità di Al Gore, frutto di una commissione scaligera. Per la chiusura di stsgione è attesa Endgame, prima opera di Kurtag su testo di Beckett. Confermata l inaugurazione con Fidelio di Beethoven direto da Barenboim. Confermatissima anche Turandot, l opera che, diretta da Chailly, inaugura Expo nel maggio 2015.
Quanto all'autonomia, per prima cosa il Cda vuole più poteri: anzitutto quello di nominare il sovrintendente, cioè il capitano d'azienda, potere che secondo ultime modifiche di legge è ora appannaggio del Ministro. Dalla Scala è partita una richiesta ufficiale al Ministro dei Beni Culturali, in questa fase Dario Franceschini, per sollecitare l'autonomia. Il sindaco Giuliano Pisapia, presidente del Cda, già aveva «fatto presente al Ministro la necessità di una serie di modifiche che permettano alla Scala di tornare a una autonomia reale e il ministro aveva approfondito il tema, e lo aveva condiviso», ha spiegato, ieri, al termine della riunione. Il Cda non può avere «solo gli oneri», quindi pareggio di bilancio e produttività, deve poter prendere le decisioni, mentre le norme vigenti non offrono «i poteri necessari che possano incidere sulle decisioni fondamentali», ancora Pisapia.Milano reclama più poteri per il Cda. Roma, nella persona del sottosegretario ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni, risponde che il ministero si attiverà per corrispondere le richieste, «la Scala, contrariamente ad altri teatri, copre con le entrate degli sponsor e della biglietteria una parte molto consistente delle proprie spese ed è necessario garantire maggior autonomia agli organi che la rappresentano istituzionalmente» ha detto Borletti Buitoni.
Pareva che l'autonomia fosse stata conquistata già nell'aprile 2012, durante l'era Lorenzo Ornaghi (Beni culturali) e Vittorio Grilli (Economia). In contemporanea con l'Accademia di Santa Cecilia di Roma. Si riconosceva una forma organizzativa speciale per meriti artistici e gestionali, e tra le novità l'aumento del numero dei consiglieri.

Poi venne messo in dubbio la leggitimità del provvedimento, due sigle sindacali lamentarono - fra l'altro - il mancato coinvolgiomento dei rappresentanti dei lavoratori durante la stesura della norma. Tutto bloccato, in dubbio pure lo Statuto che aveva recepito la riforma. A giugno autonomia revocata dal Consiglio di Stato . Chissà, forse questa volta ci siamo.

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