Lo scandalo intercettazioni travolge Murdoch Ora gli sponsor boicottano il giornale "spione"

Cresce lo scandalo per le intercettazioni illegali del tabloid inglese. Anche Ford e Coca Cola via dal News of the World, che è la bibbia del gossip dei sudditi di Sua maestà con tre milioni di copie vendute a settimana. Niente pubblicità su quelle pagine

Lo scandalo intercettazioni travolge Murdoch  
Ora gli sponsor boicottano il giornale "spione"

La condanna peggiore, alla fine, arriva dal mercato. E per Rupert Murdoch, tredicesimo uomo più potente del mondo, il magnate dell’editoria che solo l’anno scorso ha incassato al netto oltre 6 miliardi di dollari, è la condanna che rischia di bruciare di più. I colossi lo abbandonano. O meglio abbandonano uno dei suoi prodotti di punta, il tabloid News of the World (il domenicale del Sun), che è la bibbia del gossip dei sudditi di Sua maestà con tre milioni di copie vendute a settimana. Niente pubblicità su quelle pagine. A cominciare da questo week end. Una scelta che viene diplomaticamente annunciata con comunicati che parlano di «una revisione delle relazioni» col giornale. E che di fatto si traduce in una fuga, almeno temporanea, dalla testata. Scappano le grandi case automobilistiche Ford, Renault e Mistubishi, il grande marchio Coca Cola Gb, il colosso bancario Lloyd’s. Via anche Virgin Holiday e P&G, il gruppo che detiene Gilette e Pampers ed è il terzo inserzionista del giornale. A rischio 38 milioni di sterline all’anno (oltre 40 milioni di euro).
È la grande fuga dallo scandalo sulle intercettazioni che ha svelato come il giornale abbia commissionato l’ascolto di migliaia di conversazioni e la lettura di altrettanti sms pur di potere arrivare allo scoop. Nel mirino nomi importanti, dal calciatore Paul Gascoigne al sindaco di Londra Boris Johnson, fino ai principi Harry e William. Ma quel che ha colpito di più l’opinione pubblica è stata l’intrusione nei telefoni dei parenti delle vittime degli attentati terroristici del 7 luglio e nel cellulare di Milly Dowler, la tredicenne rapita e uccisa nel 2002. In quel caso l’intervento degli hacker, la cancellazione di alcuni messaggi in segreteria, avrebbe alterato il corso delle indagini facendo credere alla famiglia che la ragazza fosse ancora viva. Rivelazioni «disgustose» per il premier David Cameron, coinvolto ieri in un dibattito di emergenza ai Comuni e che ha promesso l’apertura di un’inchiesta. Proprio lui che aveva scelto Andy Coulson, ex direttore del giornale, come responsabile della comunicazione (oggi fuori gioco) e il cui governo a giorni dovrebbe dare l’ok all’ingresso di BSkyB nel gruppo Murdoch.
Così il magnate dei giornali corre a difendersi dai giornali. «Sospetti vergognosi», ha detto.

Per poi far sapere di essere pronto a incontrare le vittime. Ma il popolo di Facebook e Twitter preme perché il grande business scarichi lo «squalo». E perché lo squalo divori la sua creatura, la rossa Rebekah Brooks, amministratore delegato del gruppo e sua pupilla.

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